SABIDE AI 27 DI AVOST 2016

Sabide ai 27 di Avost 2016, dì di corot nazionâl, cuntune letare destinade ai sindics di Accumoli, Amatrice e Arquata del Tronto e ancje ai presidents des regjon dal Abruç, dal Lazi, des Marcjis e de Umbrie colpidis diretementri dal taramot che al à sacodât di resint la Italie Mezane, il moviment civic culturâl alpin-adriatic dal Fogolâr Civic e il circul universitari furlan de Academie dal Friûl a àn volût pandi il lôr particolâr afiet aes comunitâts taramotadis.

NOTIZIE sociâl pe stampe taliane – Udin, 27.VIII.2016

La ricostruzione sia Risorgimento contro l’italica corruzione”. Da Udine, il 27 agosto 2016, giornata di lutto nazionale in omaggio alle vittime del terremoto nel Centro Italia, il Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic”, insieme al Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl” e in accordo con le magistrature popolari elette dal rinnovato Arengo udinese, la Federazione provinciale locale dell’Istituto del Nastro Azzurro fra Combattenti Decorati al Valor Militare e il Club per l’Unesco di Udine, ha inviato una lettera con “espressione di civica vicinanza dal Friuli all’indirizzo delle popolazioni colpite”, indirizzata ai sindaci di Accumoli, Amatrice e Arquata del Tronto nonché ai presidenti delle regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria direttamente investite dal sisma. Eccone, a seguire, il testo, a firma del presidente sociale prof. Alberto Travain. “Pregiatissime Autorità, i sodalizi in firma, presidio delle tradizioni di cultura civica del Friuli e dell’area transfrontaliera alpino-adriatica, desiderano a mezzo Loro ulteriormente rappresentare alle famiglie e alle comunità colpite dal recente sisma nel Centro Italia la vicinanza ideale innanzitutto del popolo friulano, le cui forze civili già sono sul campo a testimoniare solidarietà nei fatti. Oltre a ciò pare che il migliore auspicio da formularsi all’indirizzo delle popolazioni terremotate sia quello che possano presidiare energicamente il proprio futuro di ricostruzione, contro corrotti e irresponsabili affarismi sempre in agguato in simili frangenti, promesse tradite e usurpazioni varie del bene comune. In quelle terre nel cuore d’Italia, ricostruire si faccia riscatto, Risorgimento, Resistenza, contro un oppressore costituito dal peggiore vizio dell’intero Belpaese: la disonestà del particulare e non di rado anche dei governanti. In intestazione della presente – riportato in effigie – , il simbolo religioso e laico della Maria Fortitudo udinese ossia di una Vergine, madre e baluardo, reggente Bambino e Castello, sintesi della proverbiale irriducibilità dei Friulani di un tempo, possa, dunque, valere come nostro fraterno abbraccio. Con la più rispettosa cordialità”.

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