San Marco e Regeni, martiri “aquileiesi” di civiltà contro la barbarie

Comunicato FOGOLÂR CIVIC alla stampa italiana – Udine, 28 aprile 2019

SAN MARCO E REGENI, MARTIRI CIVILIZZATORI “AQUILEIESI” IN TERRA D’EGITTO

A tre e anni e tre mesi dall’assassinio del ricercatore friulano in terra nilotica, il Fogolâr Civic ha rinnovato, anche in concomitanza con la ricorrenza del 25 aprile, il suo mensile presidio di rimembranza presso la colonna forense udinese della Giustizia.

Rinnovato anche nella ricorrenza del 25 aprile 2019, a tre anni e tre mesi dalla tragedia, il presidio commemorativo di Giulio Regeni presso la Colonna della Giustizia, a Udine, in Piazza Libertà, a cura del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic”. “Nel giorno di San Marco, primo ‘patriarca’ di Aquileia e Alessandria, matrice comune del Friuli e d’Egitto, un particolare significato assume questa nostra commemorazione del probo giovane intellettuale di Fiumicello assassinato, nel 2016, in terra nilotica, sotto opprimente regime tirannico. Marco e Giulio, martiri ovvero testimoni estremi dei rispettivi ideali di verità e libertà in quello stesso Egitto uso da millenni ad esaltare la tirannia, costituiscono idealmente insieme un eroico ponte lanciato tra le sponde mitteleuropee aquileiesi e le rive africane del Nilo, irrinunciabile orizzonte intercontinentale mediterraneo di un necessario progresso civile che non può tollerare sacche di barbarie affacciate alle coste del ‘Mare Nostrum’! Marco e Giulio, ciascuno a suo modo, sono stati ‘eroi civilizzatori’, mossi da affettuosa tendenza al bene delle popolazioni con cui variamente si sono approcciati e, perciò, eliminati causa incombenti e minacciati interessi contrari. Benefattori finiti male: questo sono stati l’evangelista e il ricercatore le cui vicende hanno legato in termini oltremodo drammatici l’agro di Aquileia ovvero il Friuli all’affascinante eppure insidiosa terra d’Egitto!”. Così, il presidente fogolarista prof. Alberto Travain, che ha deposto, presso la colonna forense, un mazzo di rose “marciane” dedicate a Regeni da parte de“il Friûl che nol tradìs i siei erois”. Immutati i sentimenti critici nel confronti di uno Stato italiano giudicato ancor oggi concretamente debolenel rivendicare giustizia dal governo del Cairo. Travain ha anche rimarcato, non senza orgoglio, il fatto che il luogo udinese indicato dal Fogolâr Civic per ricordare il Caso Regeni, ossia l’antica colonna forense sormontata dal simulacro di una donna reggente bilancia e spada, sia divenuto davvero intimo raccordo della cittadinanza più irriducibile nel pretendere soddisfazione a danno del regime nilotico. Apprezzata anche la presenza di striscioni e stendardi ad hoc, comparsi sulla stessa piazza in occasione delle celebrazioni dell’anniversario della liberazione del Friuli e dell’Italia dal nazifascismo. Intervenuti il cameraro dell’Arengo udinese, prof.ssa Renata Capria D’Aronco, massima figura elettiva del civismo locale, oltreché presidente del Club per l’Unesco di Udine e priore nazionale del Sovrano Ordine di San Giovanni di Gerusalemme, Cipro, Rodi, Malta e San Pietroburgo, autorità accompagnata dalle consigliere rionali arengarie sig.ra Iolanda Deana e prof.ssa Luisa Faraci nonché da una rappresentanza del gruppo operativo o cjavedâldel Fogolâr Civic, costituita dal cappellanodel movimento, don Tarcisio Bordignon, e dalle attiviste sig.ra Marisa Celotti, sig.ra Milvia Cuttini, sig.ra Paola Taglialegne e sig.ra Mirella Valzacchi. Presenti anche l’intellettuale arch. Amerigo Cherici e la dott.ssa Maria Vittoria Zangrì del Club per l’Unesco udinese. Rappresentati, inoltre, il Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl”, il Coordinamento Euroregionalista Friulano “Europa Aquileiensis” ed il Coordinamento Civico Udinese “Borgo Stazione”.

Precedente Saint Mark and Regeni as 'Aquileian' martyrs of civilization against barbarity Successivo Sant Marc e Regeni, martars “aquileiês” pro civiltât cuintri barbaretât