Note FOGOLÂR CIVIC pe stampe taliane – Udin, 31 Mai 2019
SAVORGNAN E GAISMAIR CELEBRATI A UDINE DAL CIVISMO EUROREGIONALISTA
Presso il tiglio commemorativo del primo leader popolare friulano moderno, il Fogolâr Civic ha ricordato la vicenda di due capipopolo del Rinascimento transfrontaliero.
“Vicende in parte speculari, tra i mondi germanico e romanzo, nell’area culturale dell’antica Europa aquileiese, quelle di Antonio Savorgnan e Michele Gaismair, straordinari tribuni popolari, l’uno del Friuli, l’altro tra Tirolo e Salisburghese, nell’età del Rinascimento, entrambi esuli e perseguitati sino alla morte dalla longa manus dei poteri che avevano gravemente contestato e minacciato. L‘uno, sobillatore dei plebei friulani contro i feudatari passato all’Austria; l’altro, ideologo rivoluzionario dei montanari salisburghesi e tirolesi optante per la Repubblica di Venezia. Due vite soppresse da mano proditoria rispettivamente a Villaco e Padova nel 1512 e nel 1532. Due storie controverse ed eccezionali che vogliamo ricordare qui, in questa Nuova Aquileia udinese, che vorremmo sintesi ideale di tante vicende della Mitteleuropa figlia culturale del suo antico grande patriarcato!”. Così il presidente del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic”, prof. Alberto Travain, in occasione dell’annuale incontro sociale udinese commemorativo dello storico leader popolare friulano, nella ricorrenza del suo assassinio, avvenuto nel ridente capoluogo della Carinzia bamberghese il 27 maggio di 507 anni or sono. Le tradizionali rimembranze spontanee si sono svolte nella capitale friulana, presso il giovane tiglio, memoria dei Comuni rustici, espressamente dedicato al personaggio dal Fogolâr Civic nel 2012, a cinque secoli dalla sua scomparsa, tiglio piantumato con la collaborazione del Comune nell’odierna Area Verde Minen, affacciata a Via Crispi, “lungo l’antico confine tra la città e quei borghi, nesso naturale tra centro urbano e contado, che furono la bandiera della più remota ed oggi affondata democrazia popolare udinese, nerbo di quel pur controverso primo moderno partito civico friulano che sotto le insegne del Savorgnan mobilitò le genti regionali alla conquista di diritti democratici inusitati nel resto d’Europa”. Tra gli intervenuti, il cameraro del riformato Arengo udinese, prof.ssa Renata Capria D’Aronco, massima autorità elettiva del civismo cittadino, oltreché presidente del Club per l’Unesco di Udine e priore nazionale del Sovrano Ordine di San Giovanni di Gerusalemme, Cipro, Rodi, Malta e San Pietroburgo; il priore dell’antica confraternita locale del Santissimo Crocefisso, sig. Giuseppe Capoluongo; la militanza fogolarista rappresentata in loco dalle signore Marisa Celotti e Paola Taglialegne oltreché dalla segretaria del cenacolo civico, sig.ra Iole Deana. Rappresentati anche il Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl”, il Coordinamento Euroregionalista Friulano “Europa Aquileiensis” e il Coordinamento Civico Udinese “Borgo Stazione”. “A questo nostro ‘Che Guevara’ del Rinascimento si rifanno anche molte tradizioni della milizia popolare friulana delle cosiddette ‘Cernide’ ossia la difesa territoriale che noi auspicheremmo rivisitata oggi in chiave di presidio civista spontaneo del bene comune: anche per questo noi ricordiamo ancora, dopo secoli, Antonio Savorgnan!”.