Schiavitù friulana

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Comunicato FOGOLÂR CIVIC alla stampa italiana – Udine, 15 dicembre 2018

TE LO DO IO IL PATRIARCATO!”

Celebrando, unitamente al Club per l’Unesco di Udine, la Giornata Internazionale per l’Abolizione della Schiavitù, il Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic” segnala, sull’argomento, il primato storico negativo del Friuli, tra le ultime terre d’Italia ad abolire l’antico servaggio, imperante sotto i Patriarchi di Aquileia.

Dulà jerie la Glesie? Resonaments su la storie de sclavitût intal mont cristian”. Questo il titolo della conferenza tenuta in madrelingua friulana dall’udinese prof. Alberto Travain, leader del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic” e del Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl”, presso la sede universitaria di Palazzo di Polcenigo Garzolini di Toppo Wassermann, nella cornice degli incontri pubblici organizzati nel capoluogo friulano, martedì 4 dicembre 2018, dal Club per l’Unesco di Udine, diretto dalla prof.ssa Renata Capria D’Aronco, in occasione delle celebrazioni della Giornata Internazionale per l’Abolizione della Schiavitù. Travain ha proposto un vivace itinerario tra testi sacri, encicliche, testimonianze, documenti, rilevando dinamiche piuttosto ambigue nel procedere della riflessione ecclesiastica in tema di schiavitù nel corso dei secoli e dei millenni. Travain ha rimarcato il divario ricorrente tra messaggi innovativi direttamente desumibili dalle fonti evangeliche e le retrive oltreché disinvolte interpretazioni degli stessi fornite non certo di rado dalle gerarchie del clero a tutela dell’ordine costituito. Oltre a ricordare quanto nella Storia i Vangeli e più in genere la Bibbia siano senz’altro potuti risultare fonte ispiratrice e legittimatrice di tanti moti di affrancazione e di ribellione, il professore si è chiesto, poi, specificamente, come mai il Friuli, per lungo tempo soggetto anche politicamente al patriarcato religioso di Aquileia, sia risultato tra le ultime terre d’Italia ad abolire la schiavitù feudale. Se la Chiesa fosse fieramente stata contraria a certe forme di servaggio, nel Friuli patriarchino del Basso Medioevo tale sensibilità avrebbe proficuamente e precocemente inciso sugli ordinamenti sociali e giuridici della regione. Ciò non accadde. “Cjo mo il Patriarcjât!” ha commentato ironico il relatore.

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