Sivego de Ùdine “contra de un Comun buloto e contrario a partecipasion de popoło”

Noda FOGOLÂR CIVIC par gazete taƚiane – Ùdine, 30 setenbre 2020

COMUNE STRANGOLATORE DELLA PARTECIPAZIONE DEMOCRATICA

Anatema del Fogolâr Civic contro l’Amministrazione di Udine, accusata di aver affondato subdolamente l’Arengo risorto nel 2015 per ridare voce alla cittadinanza attiva. Il presidente del sodalizio prof. Travain: “Siano maledetti questi ‘sorestants’!”.

Udine, 29 settembre: l’ex giornata del cittadino / A Udine, per secoli, il 29 settembre è stato il giorno del popolo sovrano, in cui i cittadini proponevano e votavano nell’assemblea civica generale denominata Arengo, fondata nel 1340 dal patriarca aquileiese Bertrando, rifondata nel 2015 dall’associazionismo più libero e orgoglioso, affondata infine dal Comune per mancati riscontri e considerazione… Ai responsabili di questa disfatta della partecipazione democratica, il movimento civico culturale del Fogolâr Civic, primo promotore della rinnovata assemblea arengaria, formula senz’altro un cordiale augurio di buona sfortuna! Prof. Alberto Travain presidente del Fogolâr Civic / Udine, 29 settembre 2020”. Inequivocabile il testo della locandina elettronica diffusa martedì 29 settembre 2020 dal Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic”. “Con grave disappunto abbiamo preso atto – commenta Travain – delle dichiarazioni della prof.ssa Renata D’Aronco, cameraro dell’Arengo udinese riformato, fatte in occasione delle celebrazioni popolari spontanee per il 797° natalizio urbano, la quale ha parlato di sospensione dell’istituto arengario causa mancata rispondenza da parte dell’Amministrazione muncipale, per forza di cose interlocutore naturale primario di una realtà che voleva farsi espressione e tramite di una vox populi strutturata, condivisa e costruttiva da portare all’attenzione delle Autorità. Dunque, vox populi senza voce in capitolo? Che la classe politico-amministrativa, locale e non solo, sia costituzionalmente in un certo qual modo allergica alla democrazia partecipativa ossia a riconoscere ambiti di delibera popolare nella formazione delle decisioni sulla gestione del territorio è cosa nota e, se si vuole, scontata. La partecipazione dei cittadini può gravemente mettere in discussione, contestare, calmierare, il libero arbitrio dei ‘sorestants’. Dover rilevare a Udine, però, una sistematica opposizione, fatta di oblio ancor prima che di aperta ostilità militante, nei confronti della partecipazione democratica, cosa ben diversa dalle assemblee pubbliche consultive cui la ridurrebbero facilmente non pochi Amministratori, risulta davvero deprimente e irritante. L’Amministrazione udinese oggi in carica, maggioranza ed opposizione, è stata capace persino di creare dei cosiddetti Consigli di Quartiere nominati dal Sindaco, non eletti dal popolo: quali speranze possa nutrire la democrazia diretta con un Comune che non coltiva nemmeno quella rappresentativa è inutile dire! Quelli che in Comune hanno, dunque, tentato, con buon successo, usando innanzitutto l’arma superba dell’indifferenza, di affondare l’Arengo dei cittadini siano maledetti: strangolatori della voce libera del loro popolo! Nostra funzione, del Fogolâr Civic, sarebbe notoriamente quella di promuovere uno spirito civico difensivo di fronte a minacce alla dignità, a diriiti e interessi del Cittadino, innanzitutto di quello orgogliosamente non ammanicato con la politica anche da strapaese ed indisponibile a rendersene servo vile ed omertoso. Naturalmente sarà ben difficile persuadere i servi della viltà della loro condizione ed ancor più della bontà di una dignitosa ribellione ai tiranni che, in fin dei conti, si sono scelti!”.

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