Note FOGOLÂR CIVIC pe stampe taliane – Udin, 27 Novembar 2018
CASO REGENI: “AUTORITÀ ITALIANE, IPOCRITE COMPLICI DI UN OLTRAGGIO AL PAESE E ALLA TERRA FRIULANA?”
Agli onori civici mensili presso la colonna udinese della Giustizia, il Fogolâr Civic accusa duramente di tiepidezza le Istituzioni politiche d’Italia per quanto concerne la gestione del caso del giovane studioso friulano impunemente scannato in Egitto nel 2016.
“Governanti italiani, ipocriti corresponsabili di un oltraggio al Paese e alla terra del Friuli? Come dar torto a chi considerasse le Istituzioni politiche italiane quali tacite complici dell’indegna beffa che il Paese subisce da 34 mesi ad opera del governo del Cairo in ordine all’assassinio Regeni? Come dar torto a chi definisse eccessiva, ipocrita ed inefficace la leziosa diplomazia messa in campo dalle massime autorità politiche del Bel Paese in 34 mesi di canzonatura da parte della conclamata tirannide d’Egitto? Si è trattato, forse, nei fatti, solamente di una sceneggiata basata su una trama di velleitarie rivendicazioni da salotto? Possibile che per trovare un governante italico capace davvero di non farsi mettere sotto i piedi dai ‘faraoni’ nilotici, si debba risalire a Cesare Ottaviano ed al suo generale-poeta friulano Cornelio Gallo?”. Appassionato e tonante il discorso tenuto domenica 25 novembre 2018 a Udine, presso la Colonna della Giustizia, dal prof. Alberto Travain, presidente del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic”, del Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl” e del Coordinamento Euroregionalista Friulano “Europa Aquileiensis”, in occasione della 34^ ricorrenza mensile della tragedia dell’eroico giovane ricercatore universitario di Fiumicello, cui, il 25 di ogni mese, in quel luogo così pregnante di significati, il civismo udinese tributa il suo omaggio, per forza di cose connesso al biasimo nei confronti di “governi italiani dimostratisi molli di fronte all’Egitto del generale Al Sisi e certamente molto più attenti a salvare interessi economici e strategici che a riscattare l’onore di un Paese che si è visto impunemente massacrare un figlio valorosissimo, esempio d’irriducibilità ed onestà appartenente oramai solamente al mito storico della friulanità del passato”. “Altro aspetto che desidero amaramente sottolineare e denunciare è il declinante senso sociale del valore del coraggio ovvero dell’estrema dedizione altruistica, cosa sovente e comodamente, nella nostra mediocre società, relegata al campo della follia. Se il fascismo italiano celebrava, a modo suo, anche in termini deviati, un certo ‘vivere pericolosamente’, campeggiante in epigrafe ancora su talune case del Friuli, la migliore Resistenza partigiana fu esempio vero di coraggio altruista, battesimo del fuoco di un civismo italiano autodeterminato e sprezzante del pericolo. Oggi spendersi per un ideale a prorio rischio e pericolo non rientra affatto negli orizzonti, non dico ambiti ma rispettati, del pragmatismo imperante più becero!” ha detto Travain segnalando come questo alimenti per forza una tiepidezza di parte non infima della cittadinanza nei riguardi del dramma del probo universitario della Bassa aquileiese. Presente vario civismo locale, tra cui delegazione dell’Arengo popolare udinese, con il cameraro prof.ssa Renata Capria D’Aronco, il procuratore sig. Alfredo Maria Barbagallo ed il consigliere prof.ssa Luisa Faraci, oltre allo stesso prof. Travain, cancelliere dell’Assemblea. Per il servizio cerimoniale del Fogolâr Civic, hanno presenziato gli attivisti sociali Manuela Bondio, Marisa Celotti, Renata Marcuzzi, Eugenio Pidutti, Paola Taglialegne e Mirella Valzacchi. Tra le rappresentanze, anche quelle del Club per l’Unesco di Udine, del Sovrano Ordine di San Giovanni di Gerusalemme, Cipro, Rodi, Malta e San Pietroburgo e dell’Associazione Giulietta e Romeo in Friuli. Nella comitiva, anche l’apprezzata promotrice culturale dott.ssa Laura Zanelli ed il noto arch. Amerigo Cherici. Deposte dediche commemorative a nome dell’Arengo, di Fogolâr Civic e Academie dal Friûl.