“Termopilis” alpinis cuintri dal Turc su pe Val Cjanâl

Note FOGOLÂR CIVIC pe stampe taliane – Udin, 27 Lui 2019

LE “TERMOPILI” CARINZIANE DI COCCAU RICORDATE A UDINE, “NUOVA AQUILEIA”

Con messaggi al sindaco di Tarvisio ed al governatore della Carinzia, il civismo euroregionalista friulano espresso dal Fogolâr Civic ha commemorato nella Capitale del Friuli Storico un fatto di assoluto eroismo patriottico popolare: la battaglia dei Goggauer Wiese ovvero di Kokova nella Val Canale, dove nel 1478 trecento montanari affrontarono la morte per non cedere il passo all’invasore turco.

‘Termopili Alpine’ 1478/2019 – Omaggio civico ai popolani caduti in battaglia presso Coccau il 27 luglio 1478 nel tentativo di salvare le valli al crocevia d’Europa da sanguinari predoni invasori”. Questo l’oggetto della lettera indirizzata da Udine, il 27 luglio 2019, dal presidente del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic” e del Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl”, prof. Alberto Travain al Sindaco di Tarvisio, sig. Renzo Zanette, di cui segue il testo. “Pregiatissimo, rinnovando iniziativa sociale rimontante al 2011, i sodalizi in firma, con la presente, condividono con Lei, capo della moderna comunità locale tarvisiana, il deferente ricordo della resistenza di quelle nostre popolazioni alpine al crocevia d’Europa, che il 27 luglio 1478, fecero quadrato, attorno alla chiesa di San Nicolò di Coccau, contro una feroce incursione turchesca. Se il pericolo di un’invasione persiana poté storicamente unire la frazionatissima Grecia antica, la minaccia saracena e ottomana tra Medioevo ed Età Moderna provocò in Europa un’ostilità diffusa nei confronti di quell’invasore, individuata a lungo come comune tratto di un’identità continentale condivisa. Un’identità per contrapposizione ma pur sempre un’identità, da cui procedere scientemente e rispettosamente nella costruzione di futuri scenari di pace. Come alle Termopili di Grecia, a Coccau, nel 1478, un manipolo di coraggiosi, guidato da un proprio Leonida” valligiano di nome Mattia, condottiero del piccolo esercito di una repubblica di contadini e minatori carinziani sorta per difendere la moneta locale aquileiese unitamente agli interessi popolari, tentò d’impedire all’invasore turco, calato dal Predil sul Tarvisiano, l’accesso alle valli ivi confluenti. Fu una disfatta, per cui, incontrato presidio temibile lungo l’antico confine friulano, il nemico dilagò nella Carinzia. Sotto il campanile di Coccau riposano, pare, ancor oggi le umane spoglie di trecento di quegli eroi che, allora abbandonati dalle autorità e dai loro stessi compaesani, scelsero di morire sul campo di battaglia nella difesa della patria e dell’onore. Sarebbe indecente, anche certamente dopo tanti secoli, far mancare un gesto di gratitudine alla memoria di chi, allo snodo delle nostre Alpi, con il proprio sangue, scrisse una pagina significativa ed incredibilmente dimenticata della storia dell’identità europea: una vicenda riverberata tacitamente solo dal fragrante profumo dei tigli, il quale varrebbe, secondo leggenda, a ridestare “Re” Mattia e i suoi uomini dall’oblio eterno cui li condannò, forse, non la sconfitta da parte del Turco, bensì quel sogno di libera repubblica popolare, presieduta da Peter Wunderlich, che essi incarnarono e per cui lottarono sino alla morte, alla fine, non contro i tiranni locali, ma per fronteggiare un nemico esterno, incombente sul loro sogno di libertà. Questa, l’intima dedica che i due sodalizi in parola, votati da tre decenni al recupero e alla promozione nell’attualità delle più remote memorie civiche delle genti dell’Europa “aquileiese”, desiderano esprimere, attraverso la presente nota, a ricordo di quelle nostre Termopili Alpine” della Val Canale che certamente invitano a rileggere anche la più remota storia locale di ribellione a ingiustizie, invasioni ed usurpazioni come forte stimolo a tener loro testa nella contingenza del mondo di oggi, in cui la metafora dei sanguinari predoni turcheschi trova incarnazione in mille campi e luoghi!”. Analoga lettera il rappresentante culturale friulano ha inviato a Klagenfurt al governatore regionale o Landeshauptmann della Carinzia, dott. Peter Kaiser: “Betreff: Alpenthermopylen 1478/2019Erinnerung an die Schlacht am Goggauerfeld bei Tarvis in Kanaltal. Sehr verehrter Herr Landeshauptmann! Heute werden die unten angegebenen Verbände den heroischen Widerkampf unserer germanisch-lateinisch-slawischen Alpenbevölkerungen gegen die Türken am Kreuzweg Europas in Erinnerung an die Schlacht auf der Goggauer Wiese im Jahr 1478 gedenken. Die meisten Gefallenen dieser Schlacht ruhen seit Jahrhunderten unter dem Kirchturm zu Goggau und kamen hauptsächlich aus Kärnten: sie waren die kleine Armee eines Kärntner Rebellenvolksbunds für den Schutz des lokalen/euroregionalen ‘Aglar’ (=Aquileia) Pfennigs…. “In anni passati, non senza fatica ma anche con qualche lusinghiero riscontro – ha commentato, a margine, il prof. Travain – abbiamo cercato di mobilitare su questo tema le Istituzioni e l’associazionismo della Val Canale. Poi abbiamo deciso di tornare alle origini e di ricordare quei fatti a Udine, nostro ‘quartier generale’ e auspicata ‘Nuova Aquileia’, che vorremmo capitale ideale di tutte le genti che un tempo furono del grande Patriarcato mitteleuropeo, secondo tradizione, originato da San Marco!”. Durante apposita riunione del “cjavedâl” o gruppo operativo ristretto del Fogolâr Civic – presenti, con il presidente prof. Travain, i collaboratori più assidui ossia la prof.ssa Renata Capria D’Aronco e le signore Marisa Celotti, Iolanda Deana, Renata Marcuzzi e Mirella Valzacchi – si è tenuta, infatti, la commemorazione sociale di quel fatto storico, che il sodalizio ritiene importante, identitario, ascrivere al proprio calendario di alte rimembranze di cultura civica.

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