“Time for Udine?”

Noda CCU BORGO STASION par gazete taƚiane – Ùdine, 25 xugno 2020

UDINE: IL VECCHIO COORDINAMENTO “BORGO STAZIONE” PRONTO A COLLABORARE CON “TIME FOR AFRICA”

Positivo incontro tra il “conservatore” del comitato che reiventò nel 2003 il quartiere ferroviario udinese e il presidente dell’organizzazione solidaristica internazionale che ora si propone di rilanciare il rione.

Il “conservatore” dello storico Coordinamento Civico Udinese “Borgo Stazione”, prof. Alberto Travain, ha accolto con sincero favore l’invito ad un incontro collaborativo formulatogli dal presidente dell’organizzazione friulana “Time for Africa”, sig. Umberto Marin, incontro che si è svolto mercoledì 24 giugno 2020, presso la Biblioteca dell’Africa in Via Battistig, nel cuore del quartiere ferroviario della “Capitâl dal Friûl”. Piena disponibilità a collaborare, dunque, da parte del “conservatore” delle memorie del vecchio cenacolo civico-culturale che, nel 2003, ha rilanciato l’idea originaria ottocentesca di un rione unico per l’area compresa un tempo tra le mura civiche e i binari, da Piazzale Cella (Porta Grazzano) a Piazzale D’Annunzio (Porta Aquileia). All’odierno attivismo di “Time for Africa”, che, a detta del suo presidente, mirerebbe proficuamente a fare rete con le varie realtà locali al fine di contribuire ad aggregare un tessuto sociale del “borgo” decisamente alquanto sconnesso, il prof. Travain risponde affermando di esser pronto senz’altro a garantire quel supporto di quasi ventennali esperienze di azione e di riflessione socioculturali, spesso deformate, strumentalizzate o immeritatamente censurate da stampa e politica, che costituiscono il vero patrimonio immateriale di cui il piccolo, battagliero ed innovativo comitato, formatosi 17 anni or sono, oggi può far dono alla cittadinanza ed a chi si fa carico di riprendere seriamente in mano le tematiche di una coesione civica identitaria radicata ed inclusiva certamente di là da venire, quindi da progettare e da costruire. “In Borgo Stazione manca, come in tutta Udine ed in larga parte di questo Friuli italianizzato e globalizzato, un’identità territoriale coordinante capillarmente le differenze in senso positivo, fatta di valori dell’umanità autoctona e di un coerente apporto immigrativo in una prospettiva per nulla statica, tesa ad arricchire ed a migliorare le basi locali della civile convivenza. Una comunità positiva e forte, poi, non necessità di grande ricorso alla Forza Pubblica, che oggi invece urge ed in termini seri, per garantirsi ordine e sicurezza. Le mele marce le espelle da sé. Per il momento, non ci siamo affatto e di questo passo, senza progetti istituzionali di comunità utili futuribili, rispettose delle esigenze, quelle legittime, delle componenti della popolazione, dei diritti dell’Uomo, dei territori e delle nazioni, non si va da nessuna parte se non verso l’inesorabile prevalere del più forte in assenza di ordinamenti credibili e di Istituzioni tese attivamente alla costruzione, alla preservazione ed al incremento del consorzio civile”. Così, il prof. Travain, a margine dell’incontro: “Time for Africa? Time for Udine!”.

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