To Jewish Friulians

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FOGOLÂR CIVIC press release (to the Italian press) – Udine, 28 January 2019

DEDICA UDINESE “AI FURLANS JUDEUS”

In occasione della Giornata della Memoria 2019, il movimento del Fogolâr Civic ha deposto una dedica commemorativa nell’odierna frazione udinese di Chiavris, antico rifugio degli ebrei in contenzioso con la vicina “metropoli del Friuli”.

Ai furlans judeus cjalcjâts de Storie”: ai friulani ebrei calpestati dalla Storia è andata la dedica floreale che il presidente del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic”, prof. Alberto Travain, ha voluto deporre, per la Giornata della Memoria 2019, presso un suggestivo ponte sulla roggia nell’odierna frazione udinese di Chiavris o “Cjavriis”, antico Comune rustico indipendente da Udine. Un luogo legato singolarmente alla storia dei rapporti tra Friulanità ed Ebraismo. Vi trovarono rifugio in tempi remoti gli ebrei cacciati dalla città ed accolti sotto la giurisdizione del potente casato Savorgnan. Una piccola storia di dissidi e di accoglienza che ha portato il sodalizio civista udinese a scegliere quella località per ricordare non solamente la vergogna delle discriminazioni e delle persecuzioni antiebraiche in Italia e in Europa a ridosso della Seconda Guerra Mondiale, ma la presenza incarnata della realtà ebraica nelle mille storie locali. “Ciò non significa pendere sempre dalla parte degli ebrei negli infiniti contenziosi che segnarono i loro rapporti con le comunità dei territori dove si insediarono e nulla ha a che fare con i sentimenti e i giudizi riguardo all’odierno Stato ebraico di Terrasanta od ai suoi antagonisti. Questa nostra dedica è ‘ai furlans judeus’: non agli ebrei friulani ma ai friulani ebrei, quindi non a una comunità straniera insinuata nella Friulanità, ma ad una storica, remotissima, componente della Friulanità stessa, a fratelli e compatrioti ‘diversi’ ma sempre ‘fratelli e compatrioti’!” ha detto Travain dannando la memoria di quanti agirono e di quanti permisero l’abominio di leggi razziali discriminatorie e disgregative del nesso comunitario dei territori. “Chi è contro l’idea di un mosaico coerente e coeso di diversità non è degno della terra friulana, crocevia d’Europa e ‘piccolo compendio dell’universo’. Chi è contro le diversità non può essere dei ‘nostri’, non può essere friulano, ma un traditore di quella nostra gloriosa storia che ha il suo manifesto più straordinario nel grande mosaico dell’antica basilica aquileiese, dedicato alla salvezza universale. Da quelle radici non può che levarsi nitida e imperiosa la voce dei padri a richiamarci a sommi valori di unità nella diversità che non possono tollerare ideologie contrarie”. Travain ha invitato a voler condividere l’alto gesto commemorativo anche in particolare la prof.ssa Renata Capria D’Aronco, massima carica morale espressa dal civismo locale nel ruolo di presidente dell’Arengo udinese, assemblea generale della cittadinanza, la quale ha espresso parole di plauso e condivisione per l’iniziativa, concordando pienamente sulla necessità di recuperare e di rafforzare le capacità storiche dei friulani di costituirsi in comunità forti e positivamente inclusive. Un particolare ricordo è andato a un primo cittadino di Udine, Elio Morpurgo, udinese di ceppo ebraico, primo sindaco ebreo d’Italia e apprezzato benefattore della sua città, morto in età avanzata, malato e cieco, sui treni diretti ai lager d’Oltralpe. “Ma dove eravamo, che non abbiamo visto? Dove era finito il vigore guerriero e lo spirito ribelle degli udinesi e dei friulani antichi? Saremmo disposti a lasciar ripetere certe atrocità? I popoli devono sempre essere allenati e pronti a sana ribellione contro i tiranni!”.

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