Udin grant di liende te art dal Galliussi

Note FOGOLÂR CIVIC pe stampe taliane – Udin, 4 Avost 2019

LA MIGLIORE IDENTITÀ DI UDINE NEI TACCUINI DEL GALLIUSSI

Il presidente del Fogolâr Civic in visita alla mostra del celebre artista nato all’ombra del Colle di Attila: “In quei quaderni, l’iconografica di una moderna epica della cittadinanza!”.

Sabato 3 agosto 2019, il presidente del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic” e del Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl”, prof. Alberto Travain, si è recato felicemente in visita alla mostra InscrittUdinedel noto artista udinese prof. Michele Ugo Galliussi, allestita nel Centro Storico del capoluogo storico friulano presso la Galleria Tina Modotti”: una mostra, occasione trasognata dedicata alla danza ed al movimento nell’arte di un maestro particolarmente aperto ai due capi fondamentali dell’identità dell’Uomo occidentale contemporaneo ossia quello locale e quello globale, come testimoniano i taccuini esposti dell’apprezzato pittore e scenografo nato all’ombra del Colle di Attila. Simpri une scuvierte e simpri une conferme!ha commentato il presidente fogolarista, accolto calorosamente dal Galliussi, suo compagno di scuola e di università, ma anche prezioso collaboratore da lunga tratta nell’ambito della più qualificata attività socioculturale dei due sodalizi: basti ricordare la progettazione dell’icona laica del patriarca medievale aquileiese Bertrando di Saint Geniès, Patrono Civile di Udine, realizzata ad ago e filo, poi, dalla famosa ricamatrice cav. Antonietta Monzo Menossi, opera donata nel 2015 dal Fogolâr Civic alla cittadinanza udinese e campeggiante, per disposizione dell’allora sindaco prof. Furio Honsell, nella Sala del Popolo della sede municipale locale di Palazzo D’Aronco. Dai taccuini dell’artista riemergono, infatti, anche le sue apprezzate frequentazioni del trentennale movimento culturale civista guidato dall’amico Travain: al vento, la bandiera bianconera bordata di rosso dei “quintieri” medievali udinesi; l’icona locale del bonus civis”; il mito sociale del Beato Bertrando; i fanti e i tamburi delle Cernide… Iconografica rara, originale, di una storia e di una leggenda tradotte in moderna epica di cittadinanza per una comunità ricca di memorie ma, nel suo complesso, smemorata e, quindi, in buona sostanza, priva di radici produttive di un futuro coerente con il proprio migliore passato: un patrimonio d‘ideali, oltreché d’immagini, tratteggiate con segno deciso, è, dunque, ciò che Galliussi offre alla sua sempre amata città anche con questa mostra!

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