Noda FOGOLÂR CIVIC par gazete taƚiane – Udine, 23 xugno 2019
“VERITÀ PER GIULIO REGENI”: UDINE, ULTIMA CAPITALE DELL’ORGOGLIO OFFESO DI UN POPOLO
La cosiddetta “Capitâl dal Friûl” si attesta come unico capoluogo territoriale del Friuli Venezia Giulia ad esporre ancora, in municipio e sul proprio sito web ufficiale l’insegna rivendicativa di soddisfazione sul caso del giovane ricercatore friulano deliberatamente ed impunemente massacrato nel 2016 in terra d’Egitto!. Il prof. Travain (Fogolâr Civic): “Quello udinese è un esempio tenace di comunanza di positivi sentimenti ed intenti tra ‘piazza’ e ‘palazzo’, ancor più importante oggi di fronte al barbarico vento iconoclasta soffiante da Trieste contro i più sacri e naturali valori umani e patriottici delle genti regionali!”.
“In tempi di rinnovata e diffusa barbarie, lo striscione rivendicativo di verità per Giulio Regeni, anche nella sua piccola patria regionale, fa decisamente la differenza, perché non scontato, soprattutto da quando l’inqualificabile suo ritiro da parte del Comune capoluogo di Trieste ed ora persino della Regione ha sdoganato l’oltraggio politico ad un valoroso figlio del Friuli, il cui martirio è evidente a tutti – anche a coloro che non lo ammettono e cui dà fastidio – che non si è trattato di fatalità. Inqualificabile ed imperdonabile il ‘sindaco’ forzista triestino Di Piazza. Inqualificabile ed imperdonabile il ‘governatore’ regionale leghista Fedriga. Sale dalle campagne friulane, reazione ancora composta e gentile, il grido ‘zigainars’, barbari, a qualificare un atto gratuito inopinabilmente compiuto per opprimere chiari sentimenti popolari diffusi se non unanimi. Tra i capoluoghi territoriali della Regione natale del giovane ricercatore friulano inviso alla conclamata tirannia d’Egitto ed impunemente ivi massacrato nel 2016, Udine spicca, regina friulana di civiltà, ostentando, superba, sul suo palazzo municipale, ma anche nel suo sito web ufficiale, la controversa insegna Regeni, presidiata da un popolo e da una classe dirigente locale che, nonostante le pur gravi carenze in disparati campi, hanno saputo mostrare sinora, al di là di ogni differenza, una compattezza esemplare sul caso, tale da fare auspicabilmente scuola. Un plauso meritato, questa volta, al sindaco Fontanini, leghista sui generis, il quale, di fronte all’avanzate barbarie – per lo meno stando alle dichiarazioni apparse sulla stampa dopo il vergognoso gesto di Fedriga –, avrebbe affermato, perentorio, che a Udine lo striscione resterà al suo posto ovvero al balcone del municipio, come monito contro l’Egitto! Per dire ‘leade al dêt’! Eccola, Udine, come deve essere, come è stata, capitale irriducibile contro tiranni e barbari! Un malinteso recente ritiro dello striscione da Palazzo D’Aronco aveva provocato non solamente una forte reazione delle opposizioni ma anche del civismo culturale locale più battagliero, richiamando il primo cittadino a placare gli animi più accesi con la conferma di buone intenzioni ed il ripristino subitaneo del motto civico sul ‘munissipi’. Quasi un anno fa, il 28 giugno 2018, poco dopo l’insediamento della nuova Amministrazione, il Consiglio udinese era stato unanime nel confermare il sostegno del Comune capoluogo storico del Friuli alla dura battaglia per garantire giustizia al probo fiumicellese. E che dire, anche, delle migliori e più antiche scuole della bella Udine? Lo Stellini, il Sello, la Manzoni espongono, da anni oramai, lo stendardo giallo, a richiamare ‘didatticamente’ allievi e territorio all’idea di non cedere nella memoria rivendicativa di un oltraggio al valore di un giusto: bravi! E non mollano gli irriducibili cittadini bianconeri che, il 25 di ogni mese, rinnovano, presso la Colonna della Giustizia, il loro fiero voto di riscatto riguardo allo scempio del loro virtuoso corregionale. Unica, dunque, tra i capoluoghi territoriali della Regione: questo sa essere ancora Udine! Da buoni udinesi, c’è di che vantarsi! Quel vanto, però, si faccia richiamo, fraterno o materno, ad un intero popolo regionale che pare, al momento, senza riferimenti davvero positivi!”. Ecco la nota, diffusa da Udine il 22 giugno 2019, dal presidente del Movimento Civico Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic”, prof. Alberto Travain, dopo il ritiro degli striscioni Regeni dalle sedi regionali del Friuli Venezia Giulia, ordinato incredibilmente dal governatore Fedriga.