Udine civil society against the Italian Government in Regeni case

FOGOLÂR CIVIC press release (to the Italian press) – Udine, 27 August 2020

PROTESTA CIVICA IN PREFETTURA A UDINE PER I TENTENNAMENTI GOVERNATIVI SUL CASO REGENI

A quattro anni e sette mesi dalla tragedia del giovane corregionale, qualificate sigle della società civile del Friuli ancora alzano la voce contro la debolezza delle Istituzioni politiche italiane nei riguardi del regime del Cairo, conclamatamente responsabile in ordine alla vicenda.

Martedì 25 agosto 2020, a quattro anni e sette mesi dalla tragedia di Giulio Regeni, a Udine, in Friuli, nella regione natia del giovane ricercatore massacrato in Egitto nel 2016, si è rinnovata, presso la Prefettura, la protesta del civismo locale per la debolezza del Governo italiano nei riguardi del regime nilotico responsabile dello scempio dello scomodo studioso friulano. Diverse organizzazioni della società civile cittadina hanno depositato presso gli uffici di ricezione documenti ad hoc. Ecco il testo bilingue, friulano-italiano, recato dal Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic”: “Siôr Prefet, che a son cuatri agns e siet mês ve cumò di une malepasche che e varès di ufindi ogni sclet orgoi nazionâl e inmò prin ogni uman sintiment, chê fradaie culì no pues ve discjolisi di rionzi, par fuarce, cuintri dai governants di cheste Republiche, instalade achì te regjon di Giulio Regeni, il riclam plui ferbint e plui dûr par chel stuart pendolâ che si viodilu e no si ametilu te condote politiche in dam di un regjim egjizian responsabil palês de muart dolorose di chel zovin studiôs furlan e infin de berline dal so ricuart e ancje de sô Patrie. Par mût che no vinci carognose dismentie / Signor Prefetto, a quattro anni e sette mesi da una tragedia che dovrebbe offendere ogni sincero orgoglio nazionale e ancor prima ogni umana sensibilità, il sodalizio in parola non può certo esimersi dal rinnovare, contro i governanti di questa Repubblica, insediata nella regione di Giulio Regeni, la più accorata e fiera protesta per quello che giudica un insopportabile, ambiguo, languire dell’azione politica ai danni di un regime egiziano chiaro responsabile della dolorosa morte del giovane studioso friulano nonché del dileggio della sua memoria e della sua Patria. Affinché non prevalga il più squallido oblio”. A seguire, il testo, sempre nelle lingue friulana e italiana, a firma del Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl”: “Siôr Prefet, a cuatri agns e siet mês de impunide fruce jù pal Egjit di chel Giulio Regeni nestri furlan, chel implant culì di organizazion si met dongje di chê societât civîl plui indevant che inmò e clame azions di costrut e concretis dal Guvier talian par svindic in face di une disgracie che e ufint juste la dignitât di dute une nazion. Se e je chê la maniere che il Stât talian al à savût difindi l’onôr di un valit so citadin dal Friûl, salacor i furlans e no dome lôr a varan di cirîsi difesis plui seriis! Cun rispiet / Signor Prefetto, a quattro anni e sette mesi dall’impunito scempio del corregionale Giulio Regeni in terra d’Egitto, la sottoscritta organizzazione si associa a quelle avanguardie della società civile che ancora reclamano concrete e incisive azioni governative italiane a riscatto di una tragedia che offende la dignità di un’intera nazione. Se è così che lo Stato italiano ha saputo difendere l’onore di un probo suo cittadino del Friuli, allora i friulani, forse, e non solo, dovranno cercarsi tutele più serie! Con osservanza”. Segue, poi, il testo del messaggio indirizzato al Prefetto dalla Presidenza del locale Arengo cittadino: “Pregiatissimo, in nome e per conto dell’Assemblea civica popolare udinese, sono a rappresentare, a mezzo Suo, in faccia alle Istituzioni di questa Repubblica, a quattro anni e sette mesi dalla tragedia del corregionale Giulio Regeni, il più fiero dissenso della cittadinanza della Capitale del Friuli Storico per l’ondivaga ed inefficace gestione governativa del caso di fronte ad un irridente regime egiziano che ormai da lungi oltraggia impunito la dignità del nostro Paese oltreché la memoria di un suo caro figlio e della sua proba nazione friulana. Con distinzione”. Non ultima, la nota del Club per l’Unesco di Udine: “Signor Prefetto, quattro anni e sette mesi or sono in terra d’Egitto veniva rapito, seviziato e ucciso un nostro valente giovane studioso: Giulio Regeni da Fiumicello. Unitamente a tanta società civile del Friuli, d’Italia e d’Europa ma anche certamente del resto del mondo, il Club per l’UNESCO di Udine rivendica prontamente implacabile giustizia per il compianto corregionale, per la sua famiglia, per il suo popolo e la civiltà. Alle Autorità governative italiane, quindi, i primi onere ed onore d’imporre esemplarmente un argine a certa tirannide d’Oltremare. Presidieremo con friulana tenacia sin d’ora esprimendo il più fiero dissenso per l’ambiguità di certe aperture alla vendita di armamenti destinati a Paesi come l’Egitto che apertamente insultano i diritti umani universalmente riconosciuti e si fanno beffe della dignità e del dolore friulani, italiani ed europei causa lo scempio subito da un figlio così probo e valoroso”. Animatori dell’iniziativa: il prof. Alberto Travain, leader del Fogolâr Civic e dell’Academie dal Friûl, e la prof.ssa Renata Capria D’Aronco, presidente dell’Arengo udinese e del locale Club Unesco.

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