Ùdine (Friul): “Nular łe schede de ‘l referendum, che cuà el xe pezo el tacon de ‘l buxo!”

Noda FOGOLÂR CIVIC par gazete taƚiane – Ùdine, 17 setenbre 2020

ANNULLIAMO LE SCHEDE IN SPREGIO ALLE VECCHIE E ALLE NUOVE ‘CASTE’!”

L’appello del civismo udinese raccolto attorno al movimento culturale del Fogolâr Civic riguardo al referendum per la riduzione in Italia del numero dei parlamentari: “Annulliamo le schede a dispetto di una politica che vuole ridurre i privilegiati invece dei privilegi, risparmiando a spese dei già risicati diritti democratici dei cittadini!”.

Ridurre il numero dei privilegiati e non i privilegi costituisce, per una sana cultura civica, un abominio morale e l’ennesima presa per i fondelli del popolo ‘bue’. Dicasi lo stesso per un aumento degli elettori necessari ad eleggere un candidato, che renderebbe più insignificante di quanto già non risulti oggi l’incidenza del cittadino sul proprio rappresentante politico. La riduzione delle ‘poltrone’ e il proporzionale aumento del numero degli elettori necessari ad eleggere un candidato comporterebbe, per forza di cose, anche il superamento di una qualche rappresentatività locale degli eletti, a discapito dei territori e delle mille identità aggregate dal Bel Paese. Lo sbarramento del 5% per l’accesso alle Camere parlamentari altro non sarebbe che l’ennesimo modo per escludere ulteriormente forze locali ovvero localiste da una rappresentanza centrale. Ciò in particolare in questo nostro ambito alpino-adriatico, crocevia e cerniera d’Europa, naturalmente ricco di peculiarità irriducibili nella compagine di uno Stato nazionale quale erroneamente ambisce ad essere l’Italia, giardino dei popoli del mondo antico. Per un movimento quale Fogolâr Civic il cui scopo è quello di sostenere uno spirito civico difensivo ossia la tutela del cittadino da usurpazioni, abusi e servaggio oltreché i diritti dei territori baluardo locale di comunità, l’appello a votanti da formularsi in ordine alle prossime consultazioni referendarie inerenti alla legge costituzionale per la riduzione dei parlamentari altro non può essere che ad annullare le schede attraverso uno scarabocchio oppure con un motto adatto ad esprime il giusto dissenso per un’operazione gattopardesca tesa a peggiorare il già vergognoso sistema di privilegi autodeliberati dalla ‘casta’ politico-istituzionale della Repubblica. Non votare ‘no’, quindi, poiché significherebbe avallare l’attuale sistema imperante, gran spendaccione ed in cui i cittadini poco o nulla contano concretamente! Non votare ‘sì’, che vorrebbe dire approvare un risparmio più o meno risibile disposto a spese della democrazia e perciò a discapito della cittadinanza, riforma dettata non da volontà moralizzatrice della gestione economica del sistema politico-istituzionale, ma sostanzialmente da mera intenzione di recuperare denaro comunque recuperabile attraverso canali più etici per una civiltà democratica. Né l’una né l’altra: né la situazione così com’è, né la sua modifica nelle forme indicate dalla legge ora sottoposta a referendum possono soddisfare le necessità di considerazione dei cittadini nel quadro di uno Stato democratico il cui regime pare più quello di un’oligarchia elettiva pur a tempo determinato che di una virtuosa democrazia in cui il popolo non sia ridotto, ogni cinque anni, ad una mera massa di manovra delle classi politiche in campagna elettorale. Mostriamo, dunque, il popolo ‘bue’ non è fesso e che, se di più non può con I mezzi pacifici, attraverso gli stessi non si fa fregare, con le proprie mani, condividendo con i politici orizzonti e interessi non suoi!”. Così, il presidente del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico ‘Fogolâr Civic’”, prof. Alberto Travain, a conclusione di un vivace e costruttivo incontro sociale, tenutosi mercoledì 16 settembre 2020 a Udine, ai tavoli di un caffè nel “salotto” cittadino di Mercatovecchio, con all’ordine del giorno la posizione del sodalizio riguardo all’imminente referendum italiano. Tra gli intervenuti all’animato dibattito, la prof.ssa Renata Capria D’Aronco, le signore Marisa Celotti, Milvia Cuttini e Iolanda Deana, la prof.ssa Luisa Faraci, le signore Renata Marcuzzi e Luigina Pinzano, la dott.ssa Maria Luisa Ranzato.

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