Udine in Friuli and the Day of Tradition

FOGOLÂR CIVIC press release (to the Italian press) – Udine, 13 December 2020

UDINE, 13 DICEMBRE: GIORNO DELLA TRADIZIONE E DELLA FANTASIA

Fogolâr Civic ha celebrato la ricorrenza di Santa Lucia nella capitale friulana del culto internazionale della patrona della luce, portatrice onirica di strenne. Il presidente fogolarista prof. Travain: “Rilanciare un diritto al sogno nella società materialista di oggi attraverso il recupero e il rinnovamento di una delle più identitarie tradizioni di questa città!”.

Un’occasione, quella della ricorrenza di Santa Lucia a Udine, fortemente connessa alle tradizioni più intime della città, dedicata a figura portatrice di strenne esplicitamente legata all’auspicio di una luce trionfante sull’oscurità oltreché remota ed amata patrona della sartoria cittadina e persino di un omonimo borgo urbano. Un ‘giorno della tradizione’ per eccellenza, quindi, come l’avevamo rilevato, pensato e proposto oltre vent’anni or sono, noi del movimento oggi denominato Fogolâr Civic, quando nel 1999 lanciammo l’evento ‘Voi, gusielis e identitât’, divenuta poi ‘Fieste de Tradizion di Udin’. Scriveva nel 2006 la nostra compianta prof.ssa Gianna Bianchi che siamo ‘scrigno di tutto ciò che secoli di storia hanno forgiato nel popolo friulano’, quindi ‘tesoro di quella luce che viene dal passato e che racconta di gloria, di sacrifici, di fratellanza, di democrazia’. Siamo sempre stati custodi e inventori di tradizioni coerenti con i nostri ideali sociali costitutivi ed in questo, senza false modestie, siamo stati unici, spesso incompresi ma innovatori, solitamente connessi a un’attualità cui volevamo dare radici orientanti!”. Così ha esordito il prof. Alberto Travain, presidente del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic” oltreché del Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl”, del Coordinamento Euroregionalista Friulano “Europa Aquileiensis” e del Coordinamento Civico Udinese “Borgo Stazione”, all’incontro sociale fogolarista tenutosi a Udine, domenica 13 dicembre 2020, presso la cosiddetta “Scjale di Marcjât Vieri”, in anni passati eletta a “speakers’ corner’ locale ispirato al modello londinese di Hyde Park. “In questo ‘giorno della tradizione’ ed in questo ‘luogo della tradizione’ – eco della genesi del grande istituto storico democratico della Contadinanza friulana – desidero compiere il gesto simbolico del dono di un ramo di vischio, segno celtico della luce connesso al nume locale Beleno, dono che dedico a quanti ancora, dopo tanti anni e vicissitudini, sostengono il nostro comune impegno di testimonianza a favore di un passato utile al futuro! Anche contro fortuna avversa, non cederemo!”. Steso il Tricolore fogolarista, lungo dieci metri, opera dell’ultima delle “pasquottine” udinesi, sig.ra Mirella Valzacchi, emblema pellegrino di fratellanza internazionale tra cittadinanze, associante i colori di Aquileia ed Europa a quelli della toga cosmopolita dell’antica Roma. Un momento, certo, anche per riflettere sulla specifica tradizione di Santa Lucia nella sua costituzione d’intima credenza umana nell’irreale di un personaggio mitico, donatore di strenne. “Da Sicilia a Norvegia passando per Udine, mezza Europa attende, nella notte tra il 12 e il 13 dicembre la ‘visita’ della martire siracusana che porta segretamente doni a bambini e non solo. Una tradizione che, sin da piccoli, introduce alla percezione e alla valorizzazione dell’umanissima dimensione dell’invisibile, dell’ideale, dell’immateriale, non da tradursi in superstizione, ma in un’apertura alla fantasia, al sogno, alla spiritualità ancorché spiccia, bisogno antropico documentato sin dalla notte dei tempi. Evitare ai bimbi l’esperienza del ‘credere a Santa Lucia’ significa, in pratica, defraudarli di un’opportunità culturale, formativa, che remote tradizioni, fortemente radicate nei territori, offrono certamente al rinnovo generazionale e anche in parte etnico delle popolazioni insediate. Rilanciare un diritto al sogno nella società materialista di oggi attraverso il recupero e il rinnovamento di una delle più identitarie tradizioni di questa città? Auspicare che il Comune di Udine, capitale friulana delle tradizioni legate alla patrona internazionale della luce, si faccia carico d’iniziative amplissime e lungimiranti, significa andare, a mio parere, oltre il sogno! Ed immaginare che il Comune chieda, su questo, consiglio all’esperienza storica del Fogolâr Civic, è pura utopia! Altra opportunità, quindi, persa da Udine in ordine al suo ruolo, in questo caso culturale, internazionale!”. Con queste riflessioni del prof. Travain ha pienamente concordato la prof.ssa Renata Capria D’Aronco, presidente del Club per l’Unesco di Udine e della Pro Arengo Udine – Associazione Udinese per il Recupero della Democrazia Storica Partecipata oltreché prefetto del Sovrano Ordine di San Giovanni di Gerusalemme, Cipro, Rodi, Malta e San Pietroburgo, che ha ricordato come irrinunciabile quell’esperienza magica infantile. Il ricordo di calze appese alla cappa di vecchie cucine economiche e di doni magicamente comparsi sul comodino oppure alla finestra è stato il fil rouge del racconto di tanti sodali fogolaristi. Presenti anche la sig.ra Anna Rosa Caeran, il sig. Giuseppe Capoluongo, le signore Marisa Celotti, Milvia Cuttini, Iolanda Deana, Renata Marcuzzi, Rosalba Meneghini, Luigina Pinzano, Paola Taglialegne, Mirella Valzacchi. Alle signore Celotti e Deana, del servizio cerimoniale del Fogolâr Civic, il presidente prof. Travain ha voluto esprime particolare gratitudine per la collaborazione prestata ai fini della realizzazione dell’incontro ed ha reso omaggio, nel giorno storico patronale, a tutta la sartoria udinese a partire da sua madre, la sig.ra Valzacchi del borgo Poscolle.

Precedente Udine in Friaul und das Fest der Tradition Successivo Udine e il Giorno della Tradizione