Ùdine, Regeni e i partixani de ‘na volta e de ancùo

Noda FOGOLÂR CIVIC par gazete taƚiane – Ùdine, 25 april 2020

25 APRILE UDINESE RICORDANDO GIULIO REGENI ED I PARTIGIANI DI IERI E DI OGGI

Apprezzamento del Fogolâr Civic per la dedica popolare comparsa presso la Colonna della Giustizia in Piazza Libertà. Il presidente prof. Travain: “Ciò conferma quel luogo come altare di un culto civico della memoria che restituisce dignità al nostro popolo!”.

“Il nostro è e sempre sarà vicino ai partigiani di ieri e di oggi. Come Giulio, in tanti nel mondo continuano a lottare per un sistema giusto, dove i popoli siano liberi e non vi siano oppressori. I partigiani di ieri hanno sacrificato la propria vita per la libertà dal fascismo, che non era solo un sistema politico, ma una mentalità di prevaricazione, era sfruttamento di una classe sull’altra. il fascismo ha provato e prova ancora a spaventarci, a tenerci lontani e divisi, a metterci gli uni contro gli altri, e difende un sistema economico in cui pochi guadagnano sulle spalle di molti. Noi continueremo a lottare per un mondo migliore, nonostante la precarietà, la disoccupazione, la violenza dei manganelli, le falsità che vengono dette su chi abbassa la testa, la solitudine e l’isolamento, le denunce e le minacce”. Questa la dedica, vergata a mano e firmata “antifascista sempre!”, riscontrata dal presidente del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic”, prof. Alberto Travain, quando, sabato 25 aprile 2020, ha brevemente sostato, come avviene il 25 di ogni mese, ai piedi della Colonna della Giustizia, in Piazza Libertà, a Udine, “capitale” del Friuli, in omaggio all’invedicata memoria del giovane Giulio Regeni, probo ricercatore friulano sequestrato il 25 gennaio 2016 e massacrato sotto il regime egiziano del generale Al-Sisi, di fronte al quale lo Stato italiano ha dimostrato tutta la sua impotenza nella difesa dei suoi cittadini e della dignità del suo popolo. “Oltre a condividere pienamente i pensieri espressi in quel cartiglio spontaneo – ha commentato il prof. Travain – , non so celare la commozione e la soddisfazione nel vedere così confermato il luogo da noi prescelto il 25 gennaio 2017 come vivido altare di un culto civico della memoria che restituisce alla nostra gente la dignità, altrove rinnegata, di pretendere soddisfazione per l’oltraggio subito attraverso lo scempio di un valido figlio e di custodirne, guardando al domani, il fuoco dell’esempio”.

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