Udine tribute to the ‘disobedients’ of the of the Second World War

FOGOLÂR CIVIC press release (to the Italian press) – Udine, 2 September 2019

80° DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE: OMAGGIO A UDINE AI “DISERTORI DALLA BARBARIE”

Presso la Statua della Pace a Udine, il Fogolâr Civic ha ricordato il dramma dell’immane conflitto “rileggendo” le categorie di onore e demerito applicate solitamente ad un evento bellico. Il presidente prof. Travain: “Onori alla disobbedienza nel nome dell’Umanità e della Civiltà!. E ancora: “Quella guerra impose nitidamente la necessità di un’Europa unita!”.  

Ottant’anni fa, la Seconda Guerra Mondiale. Il 1° settembre 2019, il prof. Alberto Travain, presidente del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic”, del Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl” e del Coordinamento Euroregionalista Friulano “Europa Aquileiensis”, conservatore del Coordinamento Civico Udinese Borgo Stazione”, ha sostato, a Udine, insieme ai vertici di altro qualificato associazionismo, in Piazza Libertà, presso la Statua della Pace, tributando silente omaggio a caduti e vittime dell’immane conflitto globale. “Basta, però, con acritici onori ai caduti per la patria, ai martiri del dovere, senza condannare i guerrafondai e i comuni assassini che ogni evento bellico comunque mobilita. Innanzitutto un omaggio agli eroi che si ribellarono a quella guerra come a tante altre, perché strage inutile di gente innocente. Omaggio ai sovversivi ed ai disertori che tolsero fucili alla carneficina anche pagando con la propria vita la loro sfida alla Storia! Omaggio ai disobbedienti che rifiutarono di compromettersi nei più turpi massacri! In quella disobbedienza, illegale ma sacrosanta, l’Uomo si è affrancato dalla barbarie! Sono quelli gli eroi! Per gli altri rispetto, quando davvero gli ordini osservati furono ascrivibili a civiltà! Credo, peraltro, che la rivolta contro la guerra possa essere in Friuli davvero dato identitario di progresso, se non si tratta della difesa di casa propria da perniciosi invasori e tiranni!” ha commentato il prof. Travain, mentre la prof.ssa Renata Capria D’Aronco, cameraro dell’Arengo udinese, quindi massima autorità elettiva della società civile locale, priore d’Italia del Sovrano Ordine di San Giovanni di Gerusalemme, Cipro, Rodi, Malta e San Pietroburgo, presidente del Club per l’Unesco di Udine, ha sottolineato il richiamo che ogni guerra rappresenta a favore della pace e dell’unità dei popoli e la necessità di un cosmopolitismo che renda tutti partecipi capillarmente dei problemi del mondo intero mentre si combatte, come è stato dello dallo stesso Pontefice, un conflitto mondiale frammentato ma non meno distruttivo e sanguinoso. “Tra le altre – ha detto Travain – fu quella seconda novecentesca grande guerra fratricida europea a convincere gradualmente governi e popoli del Vecchio Continente a mettersi insieme per scongiurare altri confronti militari e distruzioni oltreché per sottrarsi al giogo di grandi potenze extraeuropee affermatesi nel predominio di questa nostra parte di mondo!”.

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