Un Friul novo el ga xurà in domo a Udine

Noda FOGOLÂR CIVIC par gazete taƚiane – Udine, 13 xugno 2019

GRANDE SUCCESSO A UDINE PER L’“INFIORATA STUDENTESCA BERTRANDIANA” 2019

Il movimento del Fogolâr Civic, primo promotore dell’iniziativa dal 2010, senz’altro esulta per l’imponente manifestazione scolastica svoltasi nel capoluogo friulano a ridosso della ricorrenza commemorativa del Patrono Civile locale: il patriarca aquileiese Bertrando di Saint Geniès. Il presidente fogolarista prof. Travain: “Non alle sorde scuole udinesi, ma alle scolaresche del territorio, la città di Udine deve il rinnovo di un rito giovanile che apparteneva, un tempo, alle sue migliori e più profonde tradizioni di civiltà!”

Udine attraversata da nutrite schiere di giovanissimi ostentanti rose e variopinte insegne frammiste alle aquile del Friuli… Emozione e soddisfazione per il trentennale Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic”, guidato dal prof. Alberto Travain, che ha potuto vedere, per la quinta volta, rinnovata da nutritissima scolaresca dell’hinterland di Udine, l’iniziativa di cultura civica inaugurata nel 2010, a ridosso dell’anniversario dell’assassinio del patriarca aquileiese Bertrando di Saint Geniès, locale “Patrono Civile”, ed intitolata suggestivamente “Infiorata Studentesca Bertrandiana”. Venerdì 7 giugno 2019, infatti, oltre un centinaio di ragazzi della Scuola Secondaria di Primo Grado “Egidio Feruglio” di Feletto Umberto, una vera selva di fiori e bandiere, ha reso laico omaggio, nel Duomo di Udine, all’urna recante le spoglie del massimo padre della patria del territorio. Così il presidente prof. Travain aveva scritto, all’inizio dell’anno scolastico 2018-2019, “alla cortese attenzione di Dirigenti, corpi docenti e genitoriali delle Scuole Secondarie di Primo Grado dei Comuni dell’odierna area metropolitana udinese” ossia “Campoformido, Pagnacco, Pasian di Prato, Pozzuolo del Friuli, Pradamano, Tavagnacco, Tricesimo, Udine”. Oggetto: “Infiorata Studentesca Bertrandiana 2019. Proposta di evento civico scolastico in omaggio al Patrono Civile di Udine, matrice locale di cittadinanza e di civiltà”. Ed ecco il testo della missiva, datata “Udine, 25 settembre 2018”. “Pregiatissimi, il 30 marzo 2019 saranno passati diciotto anni dalla proclamazione, in Consiglio comunale a Udine, del patriarca medievale aquileiese Bertrando di Saint Geniès (1260-1350) a Patrono Civile della Comunità, indimenticato capo spirituale e, in talune zone, anche temporale delle regioni alpino-adriatiche tra le attuali Svizzera e Ungheria, unica figura di patrono laicoattestata oggi nella parte di mondo tradizionalmente cristiana cattolica, a radicare ed a raccordare interculturalmente, attorno ai valori universali insiti nella sua complessa vicenda storica e leggendaria, le poliedricità della società attuale. Diciotto anni richiamano, in seno alla società odierna, a naturali auspici di radicamento e maturazione di tale iniziativa, nata dal bassoovvero dal civismo culturale raccolto dai sodalizi in firma e approdata infine con successo nelle aule politico-amministrative del capoluogo friulano, erede morale di Aquileia, città ideale e prima metropoli internazionale della Mitteleuropa. A diciotto anni di distanza, Bertrando, l’Artù aquileiese, epica figura di buon governante da età dell’oro nell’ampia area alpino-adriatica e segnatamente friulana, padre della più estesa democrazia udinese e di uno sviluppo metropolitano locale basato su proficui principi di federalismo, patrocinatore del primo ateneo dedicato specificamente alle genti del Centro Europa, straniero votato sino alla morte al bene dei popoli affidati al suo scettro, dovrebbe essere soggetto noto diffusamente anche nelle aule scolastiche, soprattutto quelle del circondario di Udine, particolarmente legato al personaggio, come riferimento culturale eminente, utile a formare cittadinanze tanto eterogenee quanto radicate armoniosamente nei territori da cui far procedere le più profittevoli aperture cosmopolite. Ecco, che, con la presente, si sottopone alla Loro attenzione una suggestiva e felicemente sperimentata proposta di coinvolgimento delle scolaresche nell’ambito di un’iniziativa di cultura civica ideata dai sodalizi in firma e detta Infiorata Studentesca Bertrandiana, sommariamente descritta di seguito in termini previsionali, nella speranza che essa davvero possa svilupparsi e perpetuarsi come tradizione della società scolastica e civile di questo nostro crocevia d’Europa: un evento, quindi, suggerito, promosso da realtà culturali spontanee del territorio con tradizioni pluridecennali, ispirante esperienze e percorsi di educazione a valori sociali e civili di base ampiamente rientranti nei desiderata ministeriali di ogni ciclo d’istruzione scolastica! I sodalizi in parola non si fanno carico di spese per materiali, comunque irrisorie, ad esempio, per fiori cerimoniali da realizzare o acquistare ai fini di una partecipazione attiva degli studenti all’evento spontanee e, del pari, non assumono responsabilità legali nei riguardi dei partecipanti, considerando l’eventuale concorso di discenti e docenti alle manifestazioni quale attività curricolare scolastica a pieno titolo e, perciò, in capo alle relative scuole. A scopi di liberale coordinamento dell’iniziativa, si definiscono i termini ultimi di adesione alla stessa, modulandone, i sodalizi detti, il programma in base alle disponibilità effettivamente raccolte e restando a disposizione per chiarimenti ed accordi al recapito elettronico fogolarcivic@libero.it della presidenza scrivente. Si allegano scheda con descrizione indicativa dell’evento, riproposto anche in guisa di edificante chiusura dell’anno scolastico, nonché il documento consiliare udinese di proclamazione del Patrono Civile. In attesa di utili riscontri, con la presente, si porgono i più distinti e cordiali saluti”. Travain si firmava come “Coordinatore Generale del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico ‘Fogolâr Civic‘, Presidente del Circolo Universitario Friulano Academie dal Friûl‘, Delegato Presidenziale del Club per l’Unesco di Udine per la formazione civica e la cittadinanza attiva”. Veniva allegata scheda esplicativa dell’evento. “Titolo dell’evento: Infiorata Studentesca Bertrandiana 2019. Adesioni: entro il 6 aprile 2019. Luogo e data indicativi dell’evento: Udine, giovedì 6 giugno 2019, Centro Storico (Duomo, Palazzo D’Aronco), mattinata. Iniziativa e coordinamento culturale dell’evento: Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico Fogolâr Civic; Circolo Universitario Friulano Academie dal Friûl. Organizzazione della partecipazione all’evento: istituzioni scolastiche aderenti (scuole secondarie di primo grado). Tipologia dell’evento: cerimonie civico-scolastiche nel 699° anniversario dell’assassinio del patriarca medievale aquileiese Bertrando di Saint Geniès, patrono civile e studentesco udinese, ma anche friulano ed alpino-adriatico, matrice locale ed internazionale di cittadinanza, formazione e civiltà. Inquadramento didattico dell’evento: attività laboratoriale tesa allo sviluppo di ampie competenze interdisciplinari, procedente, oltreché da studi inerenti all’intreccio tra storia locale ed internazionale, da temi pregnanti di cittadinanza nella declinazione più adatta all’età ed al grado delle scolaresche coinvolte. Presentazione dell’evento: l’iniziativa si propone come gesto rituale di sintesi teso ad auspicabile integrazione delle generazioni formande nel quadro di un’esperienza storica locale da cui procedere verso ampi orizzonti, alla ricerca di valori universali accomunanti l’intera Umanità. L’evento celebrativo è dedicato al ricordo del principe-patriarca medievale aquileiese Bertrando di Saint Geniès, matrice storica di democrazia comunale nonché di formazione e cultura internazionali, promotore dell’Arengo cittadino udinese e della prima Università friulana e mitteleuropea, Clistene e Platone locale ad un tempo, proclamato dal Comune di Udine nel 2001 “Patrono Civile” per meriti sociali. La particolare valenza aggregante ed integrante, sincronicamente e diacronicamente, territorialmente e socialmente, espressa dalla figura di un “patrono” laico, riferimento di tradizioni culturali e civili locali aperte alla più ampia condivisione, attribuisce a tale iniziativa un peso peculiare, nella prospettiva di un rinnovamento in senso inclusivo della cittadinanza idealmente erede delle tradizioni cosmopolite dell’antica metropoli di Aquileia. La speranza è quella di veder rinnovato annualmente un rito culturale studentesco, gesto simbolico giovanile di rispetto e affetto per il passato del territorio da cui si avviano il presente e il futuro delle generazioni oggi frequentanti le scuole dell’ambito metropolitano di Udine, ambito di cui senz’altro Bertrando storicamente ha innescato il moto generativo centripeto, già federando, a suo tempo, attorno al Comune urbano le ville viciniori. Descrizione sommaria dell’evento: a pregnante celebrazione della chiusura dell’anno scolastico, rivisitando remote usanze inerenti all’omaggio giovanile previsto nel corso dei secoli in occasione delle rimembranze dell’assassinio del pater patriae Bertrando, un programma minimo prevederebbe che le scolaresche partecipanti all’evento proposto recassero dediche floreali, storico simbolo di rinnovamento generazionale della comunità, in due luoghi emblematici della memoria del personaggio ossia ai piedi dell’urna funebre nel duomo udinese e presso l’icona laica in municipio, con auspicata accoglienza da parte delle autorità preposte ai due siti. La programmazione potrà, poi, aprirsi ad altre proposte d’integrazione coerenti anche in base alle istanze prodotte dal mondo scolastico interpellato. Tradizione dell’evento: auspici segnatamente il Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico Fogolâr Civic ed il Circolo Universitario Friulano Academie dal Friûl, l’iniziativa è stata felicemente sperimentata per la prima volta a Udine nel 2010, con il coinvolgimento della scuola media Uccellis e interventi del Sindaco e del Rettore dell’Ateneo friulano, che hanno salutato allora il passaggio, di fronte alle proprie sedi, di un fantasmagorico corteo studentesco diretto in cattedrale, lanciando rose sulle bandiere delle scolaresche. La cosa si è, poi, ripetuta, secondo lo stesso copione, anche in chiusura dell’anno scolastico 2012-2013 con rappresentanze della scuola media Marconi di Paderno (Udine) nonché delle massime autorità municipali e accademiche e di deputazioni culturali e sociali. Nel 2017 è stata la volta di alcune scolaresche della scuola media Bertoli di Pasian di Prato che hanno attraversato a bandiere spiegate le vie del Centro, per essere accolte a Palazzo D’Aronco e nel Duomo di Udine dalle rispettive autorità insediate. Suggestivo, al tempo, il saluto dell’Amministrazione cittadina, che volle lanciare una rosa sullo stendardo aquileiese retto da quegli alunni, dedicandola alla Croce di Bonavilla, nelle campagne pasianesi, cimelio strettamente legato al mito popolare di Bertrando. Nel 2018, l’omaggio studentesco è stato rinnovato da alcune classi della scuola media Feruglio di Feletto Umberto. Dal 2010, l’evento ha registrato un’evoluzione in termini di cerimoniale, inizialmente caratterizzato da un imponente corteo studentesco e successivamente più che altro incentrato sull’originario rito del tocco floreale dell’urna contenente le spoglie del Patriarca, nella Cattedrale, sovente occasione per manifestazioni solenni di buoni propositi d’impegno civico e sociale da parte delle classi, con giuramenti di autodeterminate costituzioni studentesche prestati presso le reliquie di un riconosciuto padre locale di cittadinanza, istruzione e civiltà. L’appuntamento in Sala del Popolo a Palazzo D’Aronco, a Udine, presso l’icona patronale laica, inaugurato nel 2017, si è venuto, del pari, configurando come momento deputato alla pratica della civica orazione o declamazione”. Seguiva anche il “Testo della mozione di sentimenti proposta, su istanza popolare, dal consigliere comunale udinese Marisanta di Prampero de Carvalho il 29 maggio 2000 e fatta propria dal Consiglio municipale il 30 marzo 2001”, recante la “proclamazione del patrono civile udinese” ovvero “ Il Consiglio comunale di Udine, premesso che Bertrando è riconosciuto dalla Storia come il grande pastore principe dello Stato patriarcale friulano, perché in un’epoca tumultuosa seppe con intransigenza impostare sul territorio una politica di rinnovamento civile e morale, applicando riforme istituzionali laiche ed ecclesiali, amministrative e militari tali da rinvigorire la sua giurisdizione nel contesto europeo; ricordato che Bertrando, francese per nascita, per studi, per esperienza di ruoli svolti alla corte papale di Avignone, aveva improntato la riorganizzazione del suo Stato secondo la concezione francese, e cioè sull’autorità di un principe forte che effettuasse il controllo del territorio affidato peraltro a singole responsabilità individuali e su una capitale in grado di fungere da centro coordinatore; evidenziato che Bertrando, avendo scelto Udine quale sede della Chiesa di Aquileia e capitale del Friuli, aveva altresì dotato la città della costituzione più democratica della storia locale, allargando la rappresentatività popolare nel governo cittadino tanto da rendere la Comunità udinese tipologicamente il Comune più ‘italiano’ del Friuli medioevale; sottolineato che Bertrando, oltre che pater patriae locale e regionale, nell’immaginario collettivo è riconosciuto oggigiorno come il paladino della partecipazione proprio per la storica istituzione in Udine dei cinque quartieri suburbani e dell’Arengo, la cui campana ancor oggi chiama in Consiglio comunale i delegati del popolo; considerato che è avviato in città un processo di attualizzazione culturale che tende a ricercare nella realtà storica i valori di riferimento civili e morali per un’adesione costruttiva alla propria identità, processo che nulla ha a che vedere con la superficialità di certa retorica friulanista; preso atto che anche singoli cittadini, il Circolo Universitario Friulano Academie dal Friûl, i Borghi e le Circoscrizioni hanno operativamente espresso la volontà di ritrovare nei miti, nei simboli, nei valori del passato un’identità utile alla gente comune, perché si ritenga ancora, come allora, un ‘popolo che conta in una città che conta’; proclama il Patriarca Beato Bertrando di Saint Geniès Patrono Civile della comunità”. Nonostante l’alto profilo della proposta “o, forse, proprio per questo” – si è commentato ironicamente nel Fogolâr Civic –, nessuno rispose; per cui il successo della riedizione 2019 della bella iniziativa civico-scolastica è stato dovuto esclusivamente alla mobilitazione delle scolaresche passate e presenti facenti capo, in quel di Feletto, disciplinarmente ovvero in parte culturalmente, al prof. Travain, in materia di formazione alla cittadinanza. Ecco, allora, l’“Infiorata Studentesca Bertrandiana 2019, in occasione del 669° anniversario della congiura contro il patriarca Bertrando di Saint Geniès, a conclusione dei percorsi di cittadinanza promossi dal prof. Alberto Travain presso la Scuola Secondaria di Primo Grado “Egidio Feruglio” di Feletto Umberto, in collaborazione con i docenti prof.ssa Teresa Barotto, prof.ssa Laura Bizzozero, prof.ssa Alessandra Calderini, prof.ssa Ariella Cuffaro, prof.ssa Antonella Ellero, prof. Daniele Fachin, prof.ssa Lisa Friziero, prof.ssa Michela Gani, prof. Dario Marchiol, prof.ssa Anna Mindotti, prof.ssa Vania Sutto, prof. Antonio Tomè, prof. Matteo Vidon e prof. Fabrizio Zelco nonché la partecipazione delle Classi 1^A, 1^C, 1^H, 2^A, 2^B, 2^C”: “A 22 secoli dalla fondazione della patria aquileiese che unì le nazioni della Mitteleuropa e nell’annuale ricordo del martirio di chi la volle rinnovata attorno al colle di Attila…”. Nella presentazione dell’evento, firmata dallo stesso Travain, si è potuta esplicitare tutta la portata didattica ed educativa dell’imponente manifestazione svoltasi il 7 giugno 2019. “Come possa oggi la figura del patriarca-principe medievale aquileiese Bertrando di Saint Geniès (12601350) costituire approdo per un aggiornato percorso scolastico interdisciplinare di cittadinanza, teso a fornire competenze civiche basilari, recuperando radici ideali in un ricco passato, giocato tra Friuli e continente Europa, lo dicono certo la sua vicenda ed il suo stesso mito, sempre rinnovato nel corso dei secoli e nell’attualità, sintesi locale ed internazionale di valori universali indubbi, di civiltà della legalità tesa ad una giustizia improntata senz’altro al bene comune e perseguita certo, sino alla morte sul campo, puntando al rafforzamento della difesa del territorio da invasioni e usurpazioni, ad una maggiore partecipazione politica del popolo a livello locale come antemurale contro la tirannide dei potenti, ad una formazione culturale alta e di prossimità, volta ad incrementare la qualità delle future classi dirigenti. Ecco, allora, le numerose battaglie vinte, tra Alpi e Adriatico, dalle milizie territoriali recanti l’insegna dell’aquila d’oro su cielo azzurro! Ecco, l’importanza dell’Arengo di Udine, parlamento di popolo della capitale scelta da Bertrando come Nuova Aquileia religiosa e civile tra Svizzera e Croazia odierne! Ed ecco, lo Studio Generale ovvero Università di Cividale del Friuli, primo ateneo non solo della regione ma del Centro Europa tra Natisone e Baltico! Avrà, dunque, solamente il senso di una mera quisquilia localistica spiegare ai ragazzi perché la locale Camera di Commercio abbia come logo l’effige di Bertrando, con il pastorale, la spada e l’intitolazione patriarca degli aquileiesi e difensore del Friuli? Sarà mero appunto spiegare loro come mai l’odierna Università di Udine abbia come simbolo l’aquila cucita sulla bandiera di quell’antico principe? Sarà insignificante renderli edotti di come Udine, unica città nel mondo storicamente cattolico, abbia proclamato nel 2001, nel proprio Consiglio municipale, anche un Patrono laico, a furor di popolo individuato in quel patriarca medievale straniero, ossia francese di lingua occitana, simile comunque alla locale marilenghe, sacrificatosi per il progresso delle genti a lui sottoposte sul crocevia friulano dellEuropa? E varrà la pena anche di rilanciare, tra le scolaresche, certe tradizioni di autogoverno studentesco tipiche degli atenei dell’epoca di Bertrando, al fine di promuovere piacevolmente, tra i banchi di scuola, quello stesso spirito solidaristico e democratico che fu senz’altro delle repubbliche universitarie di un tempo ed è base di un sano principio di cittadinanza? E sarà, quindi, il caso anche di rinnovare quell‘antica ed educativa usanza udinese, riproposta dal 2010 alle scuole del territorio dal movimento culturale locale del Fogolâr Civic e dell’Academie dal Friûl, consistente nel rituale omaggio floreale da parte dei giovanissimi, intesi come fiori della comunità, a una matrice storica eccezionale di civiltà del luogo? Ecco le premesse di un’Infiorata Studentesca Bertrandiana volta a siglare un avviato percorso di approfondimenti storico-culturali, civiche riflessioni e pratiche assembleari, tesi a delineare comunità e codici studenteschi edificanti e autodeterminati, rivolti, certo, al futuro ed al mondo, eppure informati delle più gloriose tradizioni locali: un modo per connettere la formazione alla cittadinanza attiva, base della didattica contemporanea, a quel binomio locale-globale che forma l’orizzonte dell’avvenire ma che ha anche, alle spalle una grande storia vissuta nei mille particolari dell’Umanità!”. Il programma ha visto, alle ore 9.00 , presso il Museo del Duomo di Udine, una “visita scolastica alla più antica bandiera aquileiese conservata (sec. XIV), a celebrazione del 22° centenario della sua leggendaria origine, tramandata dall’imperatore romano Giuliano l’Apostata (sec. IV), il quale accreditò il mito popolare dell’aquila dorata dal sole apparsa nel cielo azzurro del Friuli al momento della fondazione della colonia latina di Aquileia nel 181 a.C.. La stessa insegna – ha annotato il prof. Travain – sarebbe divenuta specificamente anche poi bandiera del Friuli in seguito all’investitura imperiale germanica del governo della regione ai Patriarchi aquileiesi, datata 3 aprile 1077, rimanendo ugualmente per lungo tempo comunque vessillo di autentica unione transfrontaliera tra tanti popoli a cavaliere delle Alpi centrali e orientali. La storica bandiera, una delle più antiche al mondo, custodita ora nel Museo della cattedrale udinese, era parte del corredo funebre del Patriarca Bertrando, ucciso il 6 giugno 1350, sul campo della Richinvelda, da uno stuolo di nobili ribelli”. In tale occasione, le scolaresche hanno potuto contemplare brevemente anche “l’arca marmorea che il principe-vescovo ordinò per trasferirvi da Aquileia le reliquie dei protomartiri cristiani Ermacora e Fortunato, affermando, così, Udine come Nuova Aquileia, cuore del patriarcato religioso e politico internazionale sorto in riva al Natissa”. La numerosa comitiva è stata accolta nel Battistero di San Giovanni dall’arciprete mons. Luciano Nobile, e dalla volontaria culturale sig.ra Ornella Nardini, per poi visitare i cimeli bertrandiani sotto la guida del prof. Travain. Al termine, la direttrice del Museo, dott.ssa Maria Beatrice Bertone, ha voluto donare alle classi qualificate pubblicazioni di approfondimento sulla figura di Bertrando. È stata poi la volta della cerimonia, presso l’Altare di San Giuseppe, nel Duomo, dove riposano le reliquie del personaggio; cerimonia – come da programma – introdotta dall’“inno ‘Cara Patria, dedica lirica alla Madre Aquileia, tratta dall’Attila di Giuseppe Verdi, intonato da tutte le scolaresche in omaggio all’antica comunità locale ed internazionale fondata 2200 anni or sono, di cui il Patriarca Bertrando fu illustre pastore e principe medievale. Detta aria verdiana viene da tempo culturalmente riproposta come inno naturale del Friuli Venezia Giulia e della parte Europa storicamente aggregata da Aquileia”. Il coro spontaneo interclasse è stato coordinato dalla prof.ssa Michela Gani. È seguita costituzione della “guardia d’onore all’Urna Patriarcale”, ciò “previa consegna alle scolaresche, da parte di rappresentanza del Fogolâr Civic, movimento civico culturale primo promotore del culto laico contemporaneo del Patriarca Bertrando e, dal 2010, anche della sua celebrazione scolastica, di cinque insegne simboleggianti i cinque Quintieridella difesa territoriale bertrandiana, affidate a delegazione della più vecchia repubblica studentesca della scuola media di Feletto Umberto”, detta “Repubblica dell’Aquila d’Oro”. Attorno al sepolcro, le bandiere storiche delle prime “repubbliche” scolastiche sorte in seno al citato istituto. Il picchetto fogolarista che ha compiuto il significativo gesto di questa “traditio” era formato dalle cittadine sig.ra Milvia Cuttini, sig.ra Renata Marcuzzi, sig.ra Luigina Pinzano e sig.ra Paola Taglialegne, guidate dalla segretaria del Fogolâr Civic sig.ra Iolanda Deana. Vi sono, poi, stati, come da copione, gli “indirizzi di saluto da parte dell’Arciprete della Cattedrale, mons. Luciano Nobile, e di rinomate rappresentanze della società civile e culturale, preceduti dall’allocuzione introduttiva del prof. Alberto Travain, promotore dell’iniziativa”. Sono intervenuti la prof.ssa Renata Capria D’Aronco, nota civista e odierno cameraro dell’Arengo cittadino istituito dal Patriarca Bertrando e rifondato nel 2015, la quale ha voluto rimarcare il valore educativo esemplare del grande personaggio commemorato oltre ad esprimere vivo apprezzamento per l’irriducibile, trentennale, opera di promozione del suo culto laico, civista, inclusivo, svolta dal prof. Travain – anche delegato presidenziale ad hoc del Club per l’Unesco di Udine – insieme al movimento da lui stesso fondato e guidato, primo propulsore anche di una rinascita nell’attualità di una locale assemblea “arengaria” partecipativa, ispirata alla celebre istituzione democratica medievale rimontante, si vuole, al governo bertrandiano. È stata, poi, la volta della dott.ssa Maria Santa di Prampero de Carvalho, apprezzata studiosa nonché promotrice istituzionale della proclamazione di quel patriarca a Patrono Civile della città, la quale ha rievocato, non senza commozione, la lunga battaglia amministrativa ingaggiata in seno al Comune di Udine, da consigliere indipendente, per il raggiungimento del sopraccitato riconoscimento ufficiale. Ha parlato, infine, don Tarcisio Bordignon, popolare pastore e benefattore sociale, cappellano onorario del movimento del Fogolâr Civic, il quale ha richiamato persone di ogni età all’imperativo quotidiano di sapersi spendere per un bene comune, come mostrò imperterrito di fare il novantenne Bertrando, che sino all’ultimo ebbe ad impegnarsi per il progresso e la difesa dei popoli affidati al suo governo. A conclusione, il poeta Giuseppe Capoluongo, priore della Confraternita del Santissimo Crocefisso di Udine, ha letto una propria breve composizione dedicata alla rimembranza: “Può trascorrere il tempo nella storia / ma non cancella mai torti ed infamie / non cadrà mai nel nulla l’eroismo / e l’opera dei giusti che han vissuto / tra chi li osannava o l’avversava…”. È seguito il giuramento delle scolaresche sulle proprie costituzioni studentesche secondo la formula adottata in occasione dell‘“infiorata scolastica bertrandiana 2013. Sono risuonate, così, nelle lingue riconosciute della città di Udine – italiano e friulano – le solenni promesse dei componenti di ben undici nuove repubbliche studentesche sorte in seno alla scuola media di Feletto: “Di fronte al Patriarca Bertrando, padre di civiltà per questa nostra parte d’Europa, prometto di essere fedele ai principi migliori della mia comunità studentesca nonché di osservarne e difenderne le regole positive / Devant dal Patriarcje Beltram, pari di civiltât par cheste nestre bande di Europe, o promet di restâ fedêl ai principis miôr de mê comunitât di students e compagn di rispietâ e difindi lis sôs buinis regulis”. È seguita, così, l’“Infiorata” ossia – come riportava il programma – l’“omaggio studentesco individuale all’Urna Patriarcale, con laica riproposizione della tradizionale benedizion des rosis a mezzo tocco di fiori presso la sepoltura del Patriarca Bertrando, storico atto di ossequio delle giovani generazioni, primavera, fiori della comunità, alla radice simbolica dei grandi valori universali incarnati nella vicenda del territorio”. Il tutto concluso con il “conferimento dell’insegna aquileiese”, “nel 22° suo centenario”, alle repubbliche studentesche costituitesi nell’anno scolastico in seno alla scuola media di Feletto grazie alla didattica della cittadinanza svolta dal citato prof. Travain, cerimonia nata da un’iniziativa ideata dallo stesso e dal collega Fachin. “Simbolicamente strusciate presso la lastra pavimentale della cappella della Richinvelda dove il Patriarca Bertrando spirò, colpito a morte dai congiurati, il 6 giugno 1350, le bandiere con l’aquila dorata dal sole che il mito vuole comparsa nel cielo azzurro del Friuli per salutare la fondazione della colonia latina di Aquileia, issate in aste di legno carnico, riferimento a matrici già preromane della civilizzazione locale”, sono state consegnate a ciascuna delle delegazioni delle comunità studentesche formatesi spontaneamente in seno alle classi partecipanti all’evento civico. Fantasmagorica la rassegna: Repubblica della Rosa”, Repubblica Supercalifragilistichespiralidosi”, Unione delle Repubbliche Studentesche del Corso C Indirizzo Musicale 2018-2021 Scuola Secondaria di Primo Grado Feletto Umbertointegrante Repubblica dei Maschi “, Repubblica dell’Ottava Nota”, “Repubblica delle 4e Repubblica Studentesca delle Psicopatiche; e ancora, “Repubblica Corso H 2018-2021 Scuola Secondaria di Primo Grado Feletto Umberto”, “Repubblica Septem Minuta‘”, “Repubblica U.A.G.”, Repubblica Cdf / Costituzione della Felicità”, Gedanken Republik”. Dopo la consegna delle bandiere da parte del prof. Travain, coadiuvato dai colleghi Fachin e Zelco, le singole delegazioni si sono recate al sepolcro patriarcale, omaggiandolo con l’inchino dei loro vessilli e l’offerta delle loro “Costituzioni”, custodite, ora, nella cattedrale del capoluogo storico friulano. Le cerimonie nel Duomo di Udine si sono concluse con il Gaudeamus Igitur”, inno studentesco internazionale, di tradizione universitaria, cantato da tutte le scolaresche a conclusione della cerimonia, richiamo a spirito di corpo scolastico oltreché omaggio a Bertrando, accademico di Tolosa e promotore in terra friulana della prima Università dei popoli della Mitteleuropa. Sono seguiti, poi, all’esterno, presso il Portale dell’Incoronazione, i discorsi di circostanza degli oratori delle “repubbliche” studentesche protagoniste dell’Infiorata Studentesca Bertrandiana 2019, inaugurati dalla travolgente orazione civile in lingua friulana tenuta dal presidente della Repubblica dell’Aquila d’Oro”, alunno Paolo Cescutti, già noto retore in erba e speranza della “marilenghe” erede di Cesare. Soddisfazione, quindi, per il successo del rinnovato evento di cultura civica rivolto alle scolaresche dell’area udinese, alla fine frutto di una diretta ed imponente mobilitazione di quelle connesse direttamente o indirettamente agli insegnamenti disciplinari del prof. Travain, che, come presidente del Fogolâr Civic, a margine della manifestazione, ha voluto chiaramente rimarcare come non alle sorde scuole cittadine ma alle scolaresche del territorio la città di Udine debba il rinnovo di un rito giovanile che apparteneva un tempo alle sue migliori e più profonde tradizioni di civiltà”.

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