Note FOGOLÂR CIVIC pe stampe taliane – Udin, 10 Jugn 2019
BERTRANDO, IMMORTALE BANDIERA FRIULANA E MITTELEUROPEA DI RIBELLIONE CONTRO LE MAFIE NEMICHE DEL BENE COMUNE
Il Fogolâr Civic ha reso omaggio nel Duomo di Udine all’urna del grande patriarca-principe aquileiese nel 669° anniversario del suo martirio sul campo della Richinvelda, vittima di una vasta congiura ordita da corrotte consorterie ostili alla politica del rigore imposta, al tempo, dall’autorità patriarcale. Il presidente prof. Travain: “Nel mito civico bertrandiano, le radici ideali della permanente auspicata rivolta delle coscienze e delle condotte contro il malaffare oggi minacciante il Friuli e le terre storiche di Madre Aquileia.
“Nel 1992 paragonammo Bertrando al giudice siciliano Giovanni Falcone, martire antimafia, sollevando qualche malumore tra i rampolli della nobiltà friulana superstite ed implicata nella congiura contro il grande principe-patriarca aquileiese. Eppure quei ‘castellani ladroni’ – si diceva così in quel lontano nostro Medioevo! –, padrini di una malavita di strada che doveva spartire con loro i non sempre copiosi bottini in cambio di protezione tra le inviolabili mura di un castello, socialmente, economicamente e politicamente, dovevano costituire un pericolo per la serenità del vivere nell’antica Patria del Friuli! Bertrando, insomma, fustigatore degli oppressori piccoli e grandi e, di conseguenza, tutore degli oppressi, si erge ora e sempre, con la splendente sua aquila d’oro dalle ali spiegate nel cielo azzurro di una Patria libera da iniquità ed impostori, mito che si rinnova come intenzione, progetto, programma per un Friuli e una Mitteleuropa di là da venire la cui vicenda inizia comunque ogni giorno nel quale quel bel vessillo ancora si alza grondante di sogni e speranze di un mondo migliore a procedere dal proprio borgo. Senza sogni e miti in cui poterli incarnare non si va da nessuna parte o meglio soltanto verso quel baratro in cui la nostra società sprofonda incoscientemente, irresponsabilmente! Bertrando, che lungamente e vittoriosamente combatté i banditi – non propriamente sempre i ‘Robin Hood’ della situazione! – e i loro tracotanti quanto miserabili protettori ovvero i ‘don Rodrigo’ e gli ‘Innominato’ autoctoni nel tentativo di liberare i popoli di Aquileia dalla morsa di un’iniquità dilagante e oppressiva, quindi lesiva della vita civile ed economica del territorio, può essere certo immortale bandiera della rivolta del migliore Friuli e della migliore Mitteleuropa contro le tirannidi, mafie e malavite minaccianti ovvero imperversanti sul sacro suolo dell’Europa aquileiese!”. Così il prof. Alberto Travain, presidente del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic” oltreché del Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl” e del Coordinamento Euroregionalista Friulano “Europa Aquileiensis”, nonché cancelliere vicepresidente dell’Arengo popolare udinese e delegato presidenziale del Club per l’Unesco di Udine in tema di formazione civica e di cittadinanza attiva, che ha presieduto, giovedì 6 giugno 2019, nel duomo della Capitale del Friuli, all’omaggio popolare spontaneo all’urna funebre del patriarca medievale più amato storicamente dalle genti locali, nel 669° anniversario del suo assassinio sulla piana della Richinvelda, oltre il Tagliamento, vittima di una vasta congiura antigovernativa ed antiudinese, costituendo allora la città del colle di Attila quartier generale della politica di risanamento e rafforzamento dello Stato patriarcale friulano-aquileiese attuata dall’energico principe-vescovo venuto di Francia. Tra le rappresentanze del civismo culturale presenti, anche il cameraro dell’Arengo udinese, prof.ssa Renata Capria D’Aronco, presidente del Club per l’Unesco di Udine e priore nazionale italiano del Sovrano Ordine di San Giovanni di Gerusalemme, Cipro, Rodi, Malta e San Pietroburgo; il procuratore arengario locale, dott.ssa Maria Luisa Ranzato; il sig. Giuseppe Capoluongo, priore della Confraternita del Santissimo Crocefisso di Udine; la militanza fogolarista nelle persone della segretaria del Fogolâr Civic, sig.ra Iolanda Deana, del capo cerimoniale, sig.ra Marisa Celotti, e delle attiviste sig.ra Milvia Cuttini, sig.ra Renata Marcuzzi, sig.ra Luigina Pinzano e sig.ra Paola Taglialegne. Presente, inoltre, il prof. Giorgio Vello, figura storica dell’Amministrazione udinese dell’epoca dell’indimenticato sindaco Candolini. Il leader civico prof. Travain ha, quindi, deposto, in tale occasione, presso il sepolcro del Patriarca, oltre ad un simbolico, popolare, mazzo di fiori di campo abbinati a una rosa della tradizione devozionale e civista udinese, anche una cornice recante il testo della proclamazione municipale del Beato Bertrando a “Patrono Civile” della cittadinanza della cosiddetta “Capitâl dal Friûl” o “Aquileia Nova”, avvenuta diciotto anni prima, attraverso l’approvazione in Consiglio comunale della mozione di sentimenti proposta, su istanza di popolo, dall’allora consigliere comunale indipendente dott.ssa Marisanta di Prampero de Carvalho. Presente, inoltre, all’avvenimento, rappresentanza del Coordinamento Civico Udinese “Borgo Stazione”.