VENERDÌ 11 SETTEMBRE 2015

Venerdì 11 settembre 2015, per brindare al 332° anniversario della vittoriosa resistenza europea contro l’invasore ottomano a Vienna nel 1683, il Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic”, presieduto dal prof. Alberto Travain, si è incontrato presso l’antica trattoria Al Chianti di Via Marinelli a Udine, nei locali del palazzo del feldmaresciallo friulano Carlo Maria de Pace, allora comandante dei corazzieri imperiali schierati al centro dell’armata di liberazione aggregata da Padre Marco d’Aviano, grande figlio del Friuli e leader carismatico della lega europea contro i Turchi. Una commemorazione in cui non si è mancato di rendere omaggio umanamente ai caduti di entrambi gli eserciti, sottolineando il valore identitario di quello scontro non solo militare ma di civiltà distinte e contrapposte, valore su cui dovrebbe fondarsi – si è diffusamente ripetuto – il senso di un’unità europea, certamente aperta al rispetto di una privata pluralità di sentimenti e costumi, ma ben cosciente e tutrice delle proprie originarie radici unificanti. “Non dimentichiamoci di coloro che nel 2001 e con lo stesso coraggio si sono lanciati dentro le torri o tra i ruderi del Pentagono o, ancora, si sono ribellati a bordo di un aereo capovolgendo la situazione e facendolo schiantare nei prati della Pennsylvania. Viva, dunque, le persone che hanno dato la vita per aiutare gli altri e per difendere un’idea di Europa e di Occidente che dovremmo recuperare!” (“No dismenteâsi di chei che tal 2001 e cul stes coragjo si son butâts dentri des tors o tal mieç dai rudinaçs dal Pentangul o, ancjemò, si son ribelâts e a àn savoltât la situazion suntun avion, fasintlu sclantâ tai prâts de Pensilvenie. Vive, duncje, lis personis che a àn dade la lôr vite par judâ chei altris e par difindi une idee di Europe e di Ocident che o varessin di recuperâ!”): questo l’appassionato messaggio, in lingua friulana, inviato, per l’occasione, dal giovane socio Francesco Nicolettis, “ambasciatore” del Fogolâr Civic oltremanica, che ha così invitato ad associare al ricordo della gloriosa difesa di Vienna del 1683 anche quello dei soccorsi nei più o meno recenti casi di attentati terroristici subiti dal mondo occidentale da parte di elementi di matrice allogena. Appello prontamente accolto dal cenacolo popolare, al quale il presidente prof. Travain ha rinnovato l’impegno statutariamente assunto di una promozione culturale dello spirito civico difensivo, civilmente mobilitativo, a custodia di una patria naturale, non per forza coincidente con Stati o Regioni, ma con ideali di comunità armoniose e in quegli stessi limiti prontamente inclusive.

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