VENERDÌ 17 OTTOBRE 2014

“Oggi l’Euroregione non è un progetto politico. Non lo è ancora e non lo sarà finché non si promuove diffusamente tra i popoli confinanti la coscienza storica di avere qualcosa in comune, qualcosa di profondo, che comprende ma va anche oltre la contingenza dell’utilità di una cooperazione tranfrontaliera nel campo dei servizi. Cosa fanno oggi le nostre Istituzioni per promuovere tutto questo, diffusamente, capillarmente?”. Anche nel 2014 il Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic” e il Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl”, presieduti dal prof. Alberto Travain, hanno celebrato a Udine la data del 17 ottobre come “Giorno dell’Euroregione”, nella ricorrenza degli accordi di Villa Manin (17 ottobre 2005), che avviarono per l’appunto un moderno progetto di “euroregione” alpino-adriatica, e nell’anniversario del celebre trattato di Campoformio (17 ottobre 1797), che ricongiunse il Friuli al Sacro Romano Impero ovvero, bene o male, alla prima “Europa unita” della Storia, riaggregando politicamente territori e genti tra Alpi e Adriatico divisi dai tempi delle invasioni barbariche. “Spiace e ad un tempo inorgoglisce constatare quanto al presente la carenza di un progetto coordinato, istituzionale, su larga scala, di coscientizzazione culturale-identitaria delle popolazioni delle regioni aderenti al cosiddetto GECT “Euregio Senza Confini r.l. – Euregio Ohne Grenzen mbH” rispetto alle matrici storiche di una comune appartenenza, renda le iniziative, l’impegno in tale direzione e le esigue forze di un piccolo movimento civico spontaneo come il Fogolâr Civic davvero rilevanti, fondanti, orientanti, nel solco di una tradizione che ha visto procedere dal Friuli Venezia Giulia l’esempio pionieristico della benemerita Associazione Culturale ‘Mitteleuropa’” ha commentato il prof. Travain presiedendo un incontro sociale, durante il quale s’è anche commemorata la figura del compianto governatore carinziano Jörg Haider, scomparso nell’ottobre 2008, segnalatosi come convinto paladino di un progetto euroregionalista fondato su principi di cooperazione transfrontaliera, ma anche su “comuni valori e matrici la cui promozione pare irriducibile ad un mero scambio di tipicità enogastronomiche”.

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