VENERDÌ 25 AGOSTO 2017

Venerdì 25 agosto 2017, dopo aver disconosciuto moralmente l’autorità statale italiana sul Friuli Venezia Giulia in seguito al ripristino delle ordinarie relazioni diplomatiche con la Repubblica Araba d’Egitto conclamata colpevole di depistaggio riguardo alle indagini sull’assassinio in quel Pease del ricercatore friulano Giulio Regeni, la Presidenza del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic” congela idealmente i rapporti con la Rappresentanza governativa locale costituita dalla Prefettura di Udine, indirizzando alla stessa una missiva ad hoc.

COMUNICATO sociale alla stampa italiana – Udine, 30.VIII.2017

Oggetto: XIX mese dalla scomparsa e dagli impuniti tortura e assassinio in Egitto del ricercatore friulano Giulio Regeni da Fiumicello, cittadino italiano ed eurocomunitario. Sospensione missiva mensile. Signor Prefetto, dopo tanti mesi di reiterato civico presidio sul Caso Regeni, condiviso con il migliore associazionismo locale, attraverso l’invio, a mezzo Prefettura, di pronta missiva alle Autorità italiane ad ogni ricorrenza mensile del dramma che ha colpito inaccettabilmente ed oltraggiato la nostra gente, le ragioni per cui tutto questo non avrà più seguito stanno, inequivocabili, nel documento che si allega in copia, direttamente inviato alle quattro massime Cariche dello Stato all’indomani della decisione di reinsediare un ambasciatore d’Italia in Egitto. Non abbiamo la forza per scrollarci di dosso effettivamente uno Stato che non riteniamo mostrarsi all’altezza di tutelare la dignità di un benemerito nostro figlio e quindi la nostra. Almeno moralmente ci sia concesso”. Avendo, con lettera indirizzata il 16 agosto 2017 alle Presidenze della Repubblica, di Senato e Camera nonché del Consiglio, disconosciuto moralmente la sovranità dello Stato italiano sul Friuli Venezia Giulia, regione di Giulio Regeni, dopo la decisione governativa di reinsediare l’ambasciatore d’Italia al Cairo nonostante diciannove mesi di subite beffe da parte del regime nilotico riguardo al caso dello studioso friulano ucciso nel Paese dei Faraoni, il Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic” sospende il costume, avviato lo scorso 25 ottobre, del mensile invio, a mezzo Prefettura, di un sollecito alle Autorità statali italiane per rivendicare una gestione degna della controversia, sollecito rinnovato il 25 di ogni mese, ricorrenza del sequestro del ricercatore, avvenuto il 25 gennaio 2016. Dunque, lo scorso 25 agosto, con un’ultima missiva illustrante i motivi della sospesione della pregevole iniziativa, il Fogolâr Civic guidato dal prof. Alberto Travain ha idealmente “congelato” le relazioni con il locale Palazzo del Governo. “Sceglieremo altri interlocutori. Certamente non abbasseremo la guardia sul caso del nostro Giulio!” ha commentato il presidente sociale, prof. Alberto Travain. Il collegato Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl”, firmatario anch’esso del disconoscimento morale dell’autorità dello Stato sul Friuli di Giulio Regeni, insieme ad altre realtà associazionistiche, non ha ritenuto, invece, nemmeno di conferire un’ultima volta con la Prefettura udinese allo scopo di esplicitare ulteriormente le ragioni del proprio dissenso.

PRIMI RISCONTRI STAMPA:

http://www.udinetoday.it/cronaca/disconosciuto-moralmente-lo-stato-nella-regione-di-giulio-regeni-fogolar-civic-cessa-di-scrivere-alla-prefettura-del-capoluogo-friulano-3864549.html

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