Comunicato FOGOLÂR CIVIC alla stampa italiana – Udine, 17 novembre 2018
“VERCINGETORIGE CARNICO”
Il 15 novembre 2018, il Fogolâr Civic ha commemorato, presso la celebre statua di Caco a Udine, la sconfitta dei Galli Carni ad opera del console romano Emilio Scauro nel 115 a.C., fatto doloroso ma fondativo della civiltà friulana.
Da imponenti ornamenti da corte d’onore di sontuoso palazzo nobiliare a trofei celebrativi civici del trionfo della giustizia sulla tirannide, assurti a “pasquini” della tradizione popolare locale e ora ad emblemi dell’avvicendarsi delle civiltà, riprendendo il senso della leggenda di Ercole e Caco, metafora dell’affermazione della cultura classica greco-romana sulle popolazioni originarie. Dunque, un recupero concettuale ma anche una risemantizzazione delle due celebri statue forensi udinesi popolarmente dette “Florean” e “Venturin”. Questo, il senso dell’iniziativa del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic”, che, nell’anniversario cerimoniale della sottommissione dei Galli Carni da parte dei Romani guidati dal console Emilio Scauro, fatto rimontante all’anno 115 a.C., ha voluto ricordare l’avvenimento, tappa capitale dell’etnogenesi ovvero della costituzione culturale della “nazione” friulana, con deposizione di una dedica in forma di stelle alpine ai piedi della statua di Caco, il bruto primordiale sconfitto dall’eroe ed eletto a rappresentare in genere i popoli autoctoni soggiogati dall’imperialismo invasore latino. Un omaggio, quindi, all’“ignoto Vercingetorige carnico”, ha detto il presidente del Fogolâr Civic, prof. Alberto Travain, al valore obliato dei padri celti, censurato dalla storiografia come sempre in mano ai vincitori. Nel suo discorso, in “marilenghe furlane”, giovedì 15 novembre 2018, in Piazza Libertà, a Udine, Travain ha ricordato come la civiltà friulana sia figlia tanto dei vincitori quanto dei vinti che hanno contribuito a costituirla. Ciò non toglie, ha detto, che un occhio di riguardo, una maggiore simpatia, certamente si rivolga ai “batûts”, agli sconfitti, secondo fondante principio cristiano, base della migliore civiltà europea. Ai popoli autoctoni di tutto il mondo, valorosi vinti da multiformi invasioni imperialistiche passate ed attuali, Travain ha esteso, così, l’omaggio specificamente indirizzato all’antica nazione celtica che ha potuto lasciare memoria di sé nel nome delle confinanti terre di Carnia, Carinzia e Carniola o Slovenia interna. Mentre lo studioso Alfredo Maria Barbagallo ha ripreso la narrazione del mito storico di Ercole e Caco e l’architetto Roberto Pirzio-Biroli ha rilanciato i temi del restauro dei due giganti udinesi, ribadendo anche l’opportunità di un’adeguata ricostruzione del loro membro virile, perso nelle vicissitudini della Storia eppure importante per il prestigio della città stessa oltreché per la filologia, il “camerarius” dell’Arengo civico locale, prof.ssa Renata Capria D’Aronco, presidente anche del Club per l’Unesco di Udine, ha voluto rimarcare come i vinti meritino certamente più memoria e rispetto dei vincitori, poiché la sconfitta li ha condannati a soccombere pesantemente nella pubblica rimembranza, per cui sarebbe debito onorarli e non lasciar cadere nell’oblio i loro sacrifici, le loro sofferenze e il loro eroismo. Con questo, la D’Aronco ha tenuto a rinnovare il suo culturale sdegno contro il Governo italiano in carica, colpevole di aver formalmente eliminato ora il tema storico dagli esami di maturità. Il presidente del Consiglio Comunale udinese, dott. Enrico Berti, intervenuto in rappresentanza dell’Amministrazione municipale, si è congratulato con il Fogolâr Civic per il contributo fornito in termini di promozione storica che l’esecutivo cittadino auspica possa coinvolgere sempre più anche il mondo scolastico e giovanile. Berti ha ribadito l’impegno del Comune nel campo della valorizzazione di storia e monumenti della città, preannunciando persino la formazione ad hoc di messi-ciceroni per Palazzo D’Aronco, sede municipale udinese. Hanno presenziato alla cerimonia, intitolata “Nadâl de Civiltât Furlane”, varie rappresentanze civiche e sociali, con delegazioni dell’Arengo cittadino, del Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl”, del Coordinamento Euroregionalista Friulano “Europa Aquileiensis”, del Club per l’Unesco di Udine. Oltre agli esponenti citati del civismo udinese e friulano, per il Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic” erano presenti alla commemorazione gli attivisti sig. Attilio Calligaro, sig.ra Marisa Celotti, sig.ra Jolanda Deana, sig.ra Luisa Faraci, sig.ra Renata Marcuzzi, sig. Eugenio Pidutti, sig.ra Paola Taglialegne e sig.ra Mirella Valzacchi. Particolare indirizzo di saluto è giunto, inoltre, dalla consigliera municipale prof.ssa Elisabetta Marioni, anche presidente della Commissione Cultura e Istruzione del Comune di Udine.