Verlogene Gemeinde

CCU BORGO STAZIONE – Pressemitteilung (für die italienische Presse) – Udine (Weiden), 21 Dezember 2020

UDINE: COMUNE FEDIFRAGO MANCA AGLI IMPEGNI IN BORGO STAZIONE

L’ira del Coordinamento rionale illuso dall’Amministrazione con disattese promesse di ripristino ambientale per Via Ciconi, “cartolina” storica del quartiere e del capoluogo friulano. Il referente sociale prof. Travain: “Ogni promessa è un debito e il nostro Comune è debitore insolvente!”

Il 26 febbraio 2020 una delegazione del Coordinamento Civico Udinese “Borgo Stazione” usciva da un incontro a Palazzo D’Aronco con il vicesindaco rag. Michelini soddisfatta per aver ottenuto la promessa di una ripiantumazione entro il prossimo autunno degli ippocastani storici abbattuti dall’Amministrazione negli ultimi decenni. “Considerando ogni promessa un debito, siamo in attesa di constatare il puntuale concretizzarsi di quella in ordine alla piantumazione, nel corrente autunno, di venticinque ippocastani in Via Ciconi, in sostituzione di quelli abbattuti in tempi diversi, promessa espressa dagli Uffici comunali e da Lei fatta propria durante riunione con la scrivente rappresentanza del Coordinamento Civico Udinese ‘Borgo Stazione’ del 26 febbraio 2020. Ora, terminando l’autunno il prossimo 21 dicembre ed oramai inoltrandoci nel secondo scorcio di novembre, avremmo caro poter confermare la nostra fiducia nella Sua parola”. Questo scriveva al prosindaco locale il conservatore del Coordinamento, prof. Alberto Travain, il 15 novembre scorso. “Giunti, oggi, invano al solstizio d’inverno, senza nulla ottenere, nemmeno risposta, non resta altro che biasimare quest’Amministrazione e bramarne la più subitanea caduta per come tratta la cittadinanza liberalmente mobilitata a promozione del territorio. Se davvero ogni promessa è un debito, allora il Comune è debitore insolvente: non solo insolvente, pure sfacciato, maleducato!” ha commentato il 21 dicembre 2020 il referente dello storico sodalizio rionale. “Che fare, dunque, oltre ad attendere effettivamente l’’autunno’ di questo governo comunale, per vederlo, foglia appassita, cadere finalmente a terra? Nulla perché concretamente nulla può fare purtroppo, anche in una cosiddetta democrazia, una sparuta e divisa società civile di fronte al capriccio dell’Autorità. Non v’è nulla di più pericoloso che frustrare aspettative e speranze dei tanti o pochi tutt’altro che usi a piegare il capo di fronte a tirannidi da strapaese. Quando al cittadino vengono negate concretamente tutte le vie pacifiche per riscontri utili e dignitosi alle proprie istanze, si aprono scenari tra i più imprevedibili…”

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