Note FOGOLÂR CIVIC pe stampe taliane – Udin, 23 Setembar 2019
RICORDATI A UDINE I 600 ANNI DELL’EROICA RESISTENZA FRIULANA DI PRATA CONTRO LA REPUBBLICA DI VENEZIA
Rievocate dal Fogolâr Civic le gesta dell’invitto generale Nicolussio, eroe dello Stato patriarcale aquileiese, sotto il motto inneggiante alla tenacia locale campeggiante sulle porte ferree del municipio della “Capitale del Friuli Storico”.
“Prata de la gran cintura / de i venesiani no ga paura…” celebrava un adagio del tempo andato. Con una sosta cerimoniale sotto il motto “fides”, fieramente campeggiante sulle porte di ferro del municipio della città di Udine “nuova Aquileia”, motto riferito alle tradizioni di tenacia locali rimontanti ai miti aquileiesi antichi, una delegazione del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic”, guidata dal presidente sociale prof. Alberto Travain e costituita dalla segretaria sig.ra Iolanda Deana, anche consigliera dell’Arengo udinese insieme alla collega prof.ssa Luisa Faraci, dalla capo servizio cerimoniale sig.ra Marisa Celotti e dall’attivista sig.ra Milvia Cuttini, lunedì 23 settembre 2019, ha voluto ricordare, nel capoluogo storico friulano, i 600 anni dell’eroica resistenza di Prata, oggi Prata di Pordenone, contro l’invasione dello Stato autonomo aquileiese del Sacro Romano Impero germanico da parte della Serenissima Repubblica di Venezia. “Forse fu la più eroica delle resistenze friulane contro i veneziani!” ha detto il prof. Travain, rievocando le gesta del grande Nicolò ovvero Nicolussio di Prata, invitto generale friulano già mostratosi in grado di sconfiggere Venezia in campo aperto e per questo odiatissimo dall’invadente repubblica marinara. “Attirò la flottiglia marciana in una trappola d’acque disseminate di fortificazioni e trabocchetti a difesa della località. Solamente una sciagurata piena del Meduna permise alle barche venete di raggiungere le mura di Prata, che, però, non cedette agli assalti, ma solo per fame, risultando agguerritissima, fortemente munita d’armi e soldati, ma non di cibo!” ha rimarcato il leader del Fogolâr Civic. “Fu costretta alla resa salve le persone, per cui Nicolussio, rifiutando l’omaggio alla Serenissima, fuggì e continuò la lotta contro gli invasori lagunari al fianco del principe-patriarca aquileiese Ludovico e degli alleati ungheresi. Prata fu cancellata dalla Serenissima: il fiume Meduna fu addirittura fatto scorrere sulle sue rovine poiché si voleva dannare la memoria di tanto coraggio friulano contrario al Leone di San Marco! Nostro dovere come friulani di oggi è quello di non dimenticare, anzi di celebrare quell’eroismo come lezione caratteriale per la Friulanità contemporanea. E poi c’è il dato del valore universale della lotta patriottica contro gli invasori colonialisti quali furono i veneziani nei confronti del Friuli e non soltanto!”. Riflessioni che il prof. Travain idealmente rilancia ad “un’opinione pubblica regionale in larga parte indifferente su queste tematiche”. Un messaggio di adesione alla commemorazione civista udinese è giunto dalla prof.ssa Renata Capria D’Aronco, cameraro dell’Arengo udinese e massima autorità elettiva della società civile locale, oltreché priore nazionale del Sovrano Ordine di San Giovanni di Gerusalemme, Cipro, Rodi, Malta e San Pietroburgo e presidente del Club per l’Unesco di Udine. Adesioni anche dal Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl”, dal Coordinamento Euroregionalista Friulano “Europa Aquileiensis” e dal Coordinamento Civico Udinese “Borgo Stazione”.