FOGOLÂR CIVIC – Pressemitteilung (für die italienische Presse) – Udine (Weiden), 30 Dezember 2019
SANTA MESSA A UDINE PER I DEFUNTI DELLA SOCIETÀ CIVILE LOCALE E GLOBALE
Decima rimembranza annuale dei mille volti dell’impegno civico al crocevia d’Europa rivitalizzando la tradizione commemorativa friulana del martire medievale inglese Thomas Becket.
Per iniziativa del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic”, il 30 dicembre 2019, si è ripetuto, presso la chiesa di San Giacomo a Udine, il rito mistico della Santa Messa per i Defunti della Società Civile “a ridosso dell’anniversario dell’emblematico martirio dell’arcivescovo medievale inglese Tommaso di Canterbury contro la tirannide nel suo Paese, glorioso mito internazionale – ha ricordato il presidente sociale prof. Alberto Travain – divenuto anche esempio per il nostro patrono civico, il patriarca aquileiese Bertrando di Saint Geniès”. “Un omaggio a precursori e compagni estinti di un generoso impegno a tutela e promozione di umanità e giustizia, di libertà e dignità individuali e collettive variamente intese e sempre agognate”: così il leader del Fogolâr Civic ha ribadito il senso della cerimonia spirituale e laica, giunta alla decima edizione, cerimonia officiata, per la parte religiosa, dal popolarissimo cappellano fogolarista don Tarcisio Bordignon. “Ogni cristiano è chiamato a lavorare per aiutare i fratelli a vivere nella luce di Dio” ha detto nell’omelia il benemerito sacerdote palmarino, associando il ricordo del sacrificio di Thomas Becket, vescovo britannico del dodicesimo secolo “che alzò la voce contro gli abusi di potere del re” a quello del suo emulo friulano trecentesco, il patriarca occitano Bertrando di Saint Geniès, accostati entrambi nella commemorazione del martirio in Burundi del missionario udinese contemporaneo Aldo Marchiol e, più in generale, della testimonianza d’impegno sociale di “tante persone anonime, che non vengono messe in luce, ma che di fronte a Dio brillano come fari, come punti di riferimento”. “Noi oggi siamo qui riuniti, in qualche modo a nome della città, per dire grazie al Signore delle tante persone che hanno lavorato e che lavorano per il bene comune – ha rimarcato don Tarcisio –, per quanti hanno donato la loro vita, anche nell’anonimato ma volentieri, sapendo che se il chicco di grano caduto in terra non muore non porta frutto. Nel nascondimento, nell’umiltà, nella donazione quotidiana tante persone hanno fatto e fanno del bene. Ebbene, la vita e la Storia sono guidate da quel Gesù che ha detto ‘Sarò con voi fino alla fine del mondo: amatevi come io vi ho amato, non stancatevi di volervi bene reciprocamente!’. Che il Signore ci doni giorno per giorno di essere capaci di donare!”. Santa Messa plurilingue, con letture e preghiere in friulano, italiano, sloveno, tedesco e veneto, “lingue storiche di questo nostro crocevia d’Europa, ‘piccolo compendio dell’universo’”. Al termine della funzione eucaristica, l’ormai tradizionale deposizione floreale presso lo storico “Altâr dai Muarts”, con dedica in latino ad una folta schiera di trapassati, personaggi noti o meno, collaboratori, figure culturali ovvero politiche, istituzionali, attivisti del migliore civismo, variamente approcciati dal Fogolâr Civic nel suo complesso in un trentennio d’impegno socioculturale sul territorio, in Friuli Venezia Giulia e nell’immediata Mitteleuropa. Eccone libera versione in lingua italiana: “In memoria di civica virtù, nel 2019, a ridosso della ricorrenza di San Tommaso di Canterbury, il Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic” dedica questa testimonianza di stima al caorsino Bertrando di Saint Geniès ed al fiumicellese Giulio Regeni, nonché allo slovacco Ján Kuciak, martiri aquileiesi, ed ai probi sodali e cittadini defunti Enrico Azzini, Renzo Balzan ovvero Edelweiss, Arnaldo Baracetti, Alfredo Battisti, Luigino Biancuzzi, Danila ovvero Nila Braidotti, Ermi Braidotti, Silvano ovvero Ermes Candido, Paolo Candriella, Iesina Caporale, Leila Caselli, Vally Compassi, Giuseppina Conti, Gianfranco D’Aronco, Francesca De Marco, Alberto di Caporiacco, Gino di Caporiacco, Jörg Haider, Renato Iacumin, Adriano Ioan, Barbara Liberale, Nicola Luisi, Germano Macor, Lino Macor, Bruno Mansutti, Maria Marcuzzi, Giordano Masetti, Giuseppe ovvero Bepi Menossi, Adelina Morocutti, Antonio Nalato ovvero Toni di Vât, Maria Nicotra, Silvano Pagani, Bruno Paviotti ovvero Bruno di Cussignà, Giuliana Pellegrini, Francesco Pellizzon, Tarcisio Petracco, Lidia Piana, Pietro Pinzani ovvero Pieri da Vau, Angelo Pittana ovvero Agnul di Spere, Gilberto Pressacco, Ermanno Prete, Cornelia Puppini, Ivonne Rossi, Lucio Soravito, Luciano Stecchina, Marzio Strassoldo, Nelso Tracanelli, Michele Valentini, Ottavio Venchiarutti, Gemma Vicario, Giovanna Vicario, Natale Zaccuri, Galliano Zof, Giampaolo Zuccolo e molti altri fratelli”. Le onoranze civiche sono state rese dalle cinque bandiere dei “quintieri” storici udinesi e friulani, rette da delegazione d’onore del civismo locale formata dalla prof.ssa Renata Capria D’Aronco, cameraro dell’Arengo urbano ossia dell’Assemblea popolare cittadina; dal procuratore del congresso stesso sig. Marco Apostolico nonché dalle consigliere rionali arengarie sig.ra Marisa Celotti, anche capo servizio cerimoniale del Fogolâr Civic, sig.ra Iolanda Deana, segretaria fogolarista, sig.ra Renata Marcuzzi e sig.ra Paola Taglialegne, attiviste del sodalizio guidato dal prof. Travain. In rappresentanza del corpo sociale territoriale del Fogolâr Civic, la sig.ra Milvia Cuttini. Presente, testimonianza di generosa dedizione laica alla vita del luogo di culto cittadino dedicato particolarmente alla memoria dei defunti, la sig.ra Mirella Bragagnolo. Rappresentati anche il Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl”, il Coordinamento Euroregionalista Friulano “Europa Aquileiensis” e il Coordinamento Civico Udinese “Borgo Stazione”, presieduti dallo stesso prof. Travain, oltre al Club per l’Unesco di Udine e al Sovrano Ordine di San Giovanni di Gerusalemme, Cipro, Rodi, Malta e San Pietroburgo, nella persona della prof.ssa D’Aronco, la quale, alla guida dell’Arengo civico popolare, ha portato il saluto ideale dell’intera cittadinanza della cosiddetta “Capitale del Friuli Storico”.