FOGOLÂR CIVIC press release (to the Italian press) – Udine, 5 November 2019
A UDINE OMAGGIO EUROREGIONALISTA FRIULANO AGLI AUSTROUNGARICI
Deposta dedica floreale presso il monumento locale a caduti dell’Impero asburgico: “Ai fradis batûts par unî i nestris popui”.
“Premessi gli onori a tutti i caduti e a tutte le vittime da entrambi i lati del fronte non solo della Grande Guerra ma dell’intero Risorgimento, pare naturale poi che il Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico ‘Fogolâr Civic’ elegga culturalmente a propri specifici eroi quei leali ultimi difensori di un Impero asburgico oramai allo sbando e quindi votato finalmente a mutarsi in una federazione mitteleuropea di piccole e grandi nazioni orfane della Monarchia danubiana, focolare estremo di europeismo e cosmopolitismo ossia di unità nella diversità, concetto romano e, ancor prima, ellenistico e persiano, che torna oggi imprescindibile: non a favore di spregiudicati potentati economici multinazionali bensì a sostegno delle comunità, di cui storicamente gli antichi imperatori si facevano sapienti garanti!”. Ecco perché, a Udine, “Capitale del Friuli Storico”, in occasione delle rimembranze del 4 Novembre, il presidente del “Fogolâr Civic”, prof. Alberto Travain, ha disposto di rinnovare, anche quest’anno, 2019, la deposizione di un omaggio floreale presso il locale monumento funebre ai caduti austroungarici, con la dedica “Ai fradis batûts par unî i nestris popui”. “Non si tratta affatto, come potrebbe superficialmente sembrare, di un’iniziativa anti-italiana!” chiarisce Travain: “Quanti italiani, infatti, si batterono anche convintamente e morirono nella Grande Guerra per l’Europa degli Asburgo? Non ne parliamo, poi, dei friulani! La nostra è una presa di posizione chiaramente sulle idee: da un lato, uno Stato plurinazionale che rispettava le sue varie etnie e che ripeteva, sul piano civile, in qualche modo i principi di fratellanza diffusi nel cuore del Continente dal nostro glorioso Patriarcato di Aquileia; dall’altro, uno Paese forzatamente mononazionale o nazionalista che, invece, le sue etnie ha cercato di fonderle ed uniformarle a un insano concetto d’italianità che offende le radici veramente più gloriose di un’Italia plurale e federale quale fu agli albori della sua grande storia, nella ribellione contro l’antica Roma! Ebbene, noi, euroregionalisti friulani, contrari a un’Unione Europea omologante, ma fedelissimi a una sacrosanta idea di unità delle nostre genti a nord e sud delle Alpi, ovviamente unica patria utile a ricomprendere l’intera nostra storia, a 101 anni dalla disfatta di quel pur imperfetto impero d’Austria-Ungheria – un aborto già nel nome e nel concetto stesso di una sciagurata concessione ai magiari che ruppe la sostanziale uguaglianza tra i popoli della Monarchia! –, non possiamo non riconoscerci idealmente nella sua bandiera, radice di un futuro ancora da costruire!”.