Einwanderung: “Schluss mit ‘Kreuzzügen’!”

FOGOLÂR CIVIC – Pressemitteilung (für die italienische Presse) – Udine (Weiden), 4 Juli 2019 

IMMIGRAZIONE: “NO A DOGMATICHE CROCIATECONTRAPPOSTE!”

Dal Friuli, il civismo popolare udinese si appella al dialogo costruttivo tra “guelfi” e “ghibellini” della politica e della società contemporanee.

Mentre pare giunta ad una svolta la vicenda di nave Sea Watch 3 che, nonostante ordini contrari da parte delle Autorità italiane, ha sbarcato a Lampedusa una schiera di migranti raccolti in mare, risulta evidente come ci si trovi di fronte ad una guerra tra due principi legittimi tesi reciprocamente a delegittimarsi, cosa che li rende entrambi confutabili. Ufficialmente, principi umanitari, ben supportati, dal canto loro, da trattati internazionali, costituzioni, etiche, religioni e relativi enti su cui troneggia nitidamente Santa Romana Chiesa, contro le sovranità politiche, solitamente poggianti su titoli di democratica rivendicazione di potestà dei singoli popoli sui rispettivi territori. Retorica contrapposta di nuovi ‘guelfi’ e nuovi ‘ghibellini’, lanciati irresponsabilmente in due cieche e sorde ‘crociate’ antagoniste, gli uni contro gli altri armati e convinti d’incarnare il Bene contro il Male. Non sarà impostura salvare vite ed accogliere profughi, se per millenni la più grande epica dei nostri popoli ne ha solennemente cantato le gesta. E non sarà impostura difendere un confine e un principio di patria, pena immeritato marchio d’impostore per i tanti onesti ed eroici avi sacrificatisi su quegli altari. Senza dialogo, senza vero e reciproco riconoscimento dello spezzone di verità di cui entrambe le parti sono detentrici, non si va da nessuna parte! La cosa certo non si risolve dando a Cesare, per modo di dire, ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio: Dio e Cesare, o chi per loro, devono incontrarsi e parlarsi guardando davvero entrambi al bene di questo mondo: di questo mondo, ‘hic et nunc’, qui e ora, come qui e ora siamo chiamati a vivere la nostra esperienza di vita immanente! Questo mi sembra di poter dire, in sì grave frangente, alla guida di un trentennale movimento di cultura civica che affonda le sue radici più profonde e remote nel prezioso humus dell’antica metropoli di Aquileia che notoriamente tanto si curò, nei suoi tempi migliori, più che di livellare, di far convergere sensibilità e civiltà diverse in un unico quadro di comunità!”. Questo ha rimarcato, in una nota del 4 luglio 2019, da Udine, il presidente del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic”, prof. Alberto Travain, a fronte di un clima di acceso confronto, istituzionale e sociale, che si respira in Italia e in Europa sul tema della gestione dei flussi migratori in arrivo.

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