EuroAquileienses 12.04.2022/I (fur)

Note FOGOLÂR CIVIC pe stampe taliane – Udin, 12 Avrîl 2022

RICORDARE L’ULTIMO CONTE DI GORIZIA SIGNIFICA ACCETTARE UN’IDENTITÀ COMPLESSA!”

Fogolâr Civic e Academie dal Friûl nella cattedrale dell’ex “Nizza Austriaca” per commemorare gli antichi principi isontini, cerniera e discrimine di una storia regionale e transfrontaliera da sempre soggetta ad una lettura unilaterale.

Martedì 12 aprile 2022, il Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic” e il Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl” hanno ricordato, nel duomo di Gorizia, l’anniversario della scomparsa, nell’anno 1500, dell’“ultin sorestant de piçule Europe gurizane francje”, il conte Leonardo, “ultimo dinasta della casata principesca isontina che dominò, nel Medioevo, dall’Istria al Tirolo e dal Veneto alla Polonia, intrecciando vicende di popoli diversi la cui memoria contribuisce oggi a fare dell’ex ‘Nizza Austriaca’ una degna prossima Capitale Europea della Cultura, nel 2025, o meglio Capitale della Cultura Europea”. Così, il presidente dei due sunnominati sodalizi euroregionalisti, prof. Alberto Travain, giunto da Udine in riva all’Isonzo con qualificata rappresentanza sociale, per deporre una dedica floreale presso l’artistico cenotafio dell’ultimo dei Mainardini, “principi interregionali a cavaliere delle Alpi orientali, protettori e spesso usurpatori dei locali domini ecclesiastici, tutori delle fronde feudali insofferenti allo scettro di questi, signoria laica alternativa al potere di principi-vescovi e patriarchi”. “Il Conti di Gorizia furono eternamente nemici della nostra Udine, nel Basso Medioevo apprendista capitale del Patriarcato di Aquileia. Eppure, per secoli, mezzo Friuli – ha ricordato il prof. Travain – li invocò ed acclamò come liberatori e sostenitori contro la tirannide patriarchina. Notoriamente la Storia non è univoca, perciò anche questi potentissimi nostri amici-nemici di un tempo devono essere parte integrante della nostra memoria e della nostra coscienza di comunità regionale complessa. Siamo qui a ricordarli dando loro un posto nella nostra quotidianità, facendone scadenza calendariale, sottraendoli a mera ‘musealizzazione’ tramite convegni, mostre, pubblicazioni e rievocazioni storiche!”. “Questo cenotafio è compendio simbolico di una dimensione internazionale che Gorizia dovrebbe ritenere opportuno ritrovare nel presente!” ha detto il giovane sodale sig. Daniele Lizzi, universitario e studioso appassionato di storia regionale. “Anche qui un doveroso richiamo alla lezione del passato nel nostro presente, marca distintiva dell’iniziativa socioculturale dei nostri sodalizi!” ha rimarcato la vicaria di Fogolâr Civic e Academie dal Friûl, prof.ssa Renata Capria D’Aronco. Intervenuti anche l’intendente fogolarista sig.ra Marisa Celotti ed consiglieri maestra Manuela Bondio, sig.ra Anna Rosa Caeran, sig. Eugenio Pidutti e sig.ra Paola Taglialegne. Un indirizzo di saluto è pervenuto dal parroco della cattedrale goriziana, don Nicola Ban.

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