EuroAquileienses 25.04.2022/IV (it)

Comunicato FOGOLÂR CIVIC alla stampa italiana – Udine, 25 aprile 2022

DA LEPTIS MAGNA A GRADO: IL MITO CIVICO DEI SAVORGNAN, PATRONI “GLOCALI” DI CITTADINANZA

Fogolâr Civic e Academie dal Friûl presso l’epigrafe che evoca le origini imperiali romane della più potente signoria friulana tra Medioevo ed Età Moderna. Il presidente prof. Travain: “Nel loro tirannico despotismo, seppero anche essere efficaci bandiere di repubblicanesimo!”.

Si sono recati appositamente a Grado, nel lapidario, per visitare un’iscrizione antica evocante proprio la “Gens Severiana” ossia la dinastia imperiale romana dei Severi, originaria africana, di Leptis Magna, un cui illustre e controverso esponente, il sovrano Caracalla, ebbe a concedere la cittadinanza a tutti i sudditi del dominio intercontinentale dell’Urbe, casata da cui mito familiare vuole derivassero i Savorgnan friulani dei quali ora si commemora l’undicesimo centenario di prima menzione della signoria. Così i fogolaristi udinesi ossia delegazione del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic” nonché del Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl”, presieduti entrambi dal prof. Alberto Travain, nel giorno di San Marco, 25 aprile 2022. “Se, grazie ai Severiani, Roma antica da dominio divenne una patria comune internazionale non per forza ostile alle identità locali, con diritti ed obblighi condivisi da una cittadinanza certo multietnica e multiculturale, tra Medioevo ed Età Moderna, in Friuli, i Savorgnan patrocinarono longevi istituti di democrazia e partecipazione comunali e regionali di assoluta peculiarità quali l’Arengo cittadino udinese e la Contadinanza distrettuale friulana, pretendendo anche di trasformare dall’interno la gelosa Venezia, da chiusa Repubblica lagunare a Stato oligarchico ma territoriale. C’è un filo rosso, anzi più di uno, a volerli vedere, che lega la storia, mutatis mutandis, contraddittoria della grande prosapia imperale quirita dei Severi e quella della potente signoria forogiuliana dei Savorgnan: entrambe furono peculiarmente patrone di cittadinanza, ecumenica l’una, più regionale l’altra!”. Con una dotta disquisizione sui parallelismi da potersi stabilire tra le vicissitudini di due casate associate, in un certo senso, forse non soltanto da una qualche assonanza onomastica, il prof. Travain ha condotto idealmente, dunque, i suoi sodali lungo le fascinose strade di una storia che sfuma nella leggenda e che, come tale, si eleva a cultura irriducibile alla memoria più stantia. A far corona al presidente, qualificati collaboratori ed appassionati simpatizzanti: dalla vicaria dei due sodalizi prof.ssa Renata Capria D’Aronco ai decani fogolaristi maestra Manuela Bondio e sig. Eugenio Pidutti, alle consigliere sig.ra Anna Rosa Caeran e sig.ra Rosa Masiero, oltreché alla supporter sig.ra Renata Marcuzzi: D’Aronco, Travain e Marcuzzi anche in rappresentanza della cittadinanza udinese in arengo, quali magistrati eletti nel 2019 dal corpo civico della Città di Attila, di cui i Savorgnan furono di fatto i Signori politici sino al 1513. “Nel loro tirannico despotismo, seppero anche essere efficaci bandiere di repubblicanesimo: qui l’ambiguità di un inganno che, in ogni epoca e latitudine, continua a farsi dilemma intorno alla maturità dei popoli!” ha concluso il “tribuno” civista Travain.

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