“FEDRIGA, IL FRIULI VENEZIA GIULIA NON PUÒ ESSERE TRADITORE DEI PROPRI FIGLI!”
Il civismo udinese e friulano che si stringe attorno al Fogolâr Civic insorge contro il governatore della Regione che ha voluto il ritiro dello striscione rivendicativo di verità per Giulio Regeni dalla balconata del palazzo di presidenza. Il leader fogolarista prof. Travain: “Un atto inconsulto che annulla i titoli morali di rappresentanza del nostro popolo!”.
“Pregiatissimo, perché annullare con moto inconsulto i titoli morali di rappresentanza di una comunità regionale oltraggiata dall’inaccettabile scempio di un figlio massacrato in terra d’Egitto? Il ritiro dello striscione rivendicativo di verità sulla tragedia di Giulio Regeni dalla balconata della Presidenza del Friuli Venezia Giulia in quel di Trieste, con la promessa da parte Sua – così per lo meno riporta la stampa – di mai più rimetterlo al fine incredibile di ‘evitare polemiche‘, suona offensivo non solamente rispetto al dolore di una famiglia ma anche di quello del migliore popolo della nostra amata Regione. Lei così offende, di fronte all’Italia, all’Europa ed al mondo, la dignità e i sentimenti più intimi del migliore popolo che rappresenta! Non siamo noti storicamente come traditori dei nostri figli! Ci auguriamo, dott. Fedriga, che in questa vicenda, sulla quale senz’altro, per punto d’onore della nostra gente, vigileremo con udinese e friulana solerzia, vi sia proprio stato un malaugurato fraintendimento, per cui, quanto prima, si rivedano ripristinati il decoro e il prestigio di questa nostra terra, evitando a Lei sciaguratamente d’inimicarsi non solamente le opposizioni ma certo il più nobile patriottismo e la cosmopolitica umanità del popolo forogiuliano, primo erede di Madre Aquileia. Con distinzione e voti costruttivi”. Con questa lettera, datata “Udine, 21 giugno 2019” ed avente all’oggetto “oltraggio all’onore delle genti del Friuli Venezia Giulia a mezzo ritiro dello striscione rivendicativo di verità per Giulio Regeni dal palazzo regionale di presidenza a Trieste”, il prof. Alberto Travain, presidente del Movimento Civico Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic” oltreché del Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl” e del Coordinamento Euroregionalista Friulano “Europa Aquileiensis”, conservatore del Coordinamento Civico Udinese “Borgo Stazione” e delegato presidenziale del Club per l’Unesco di Udine in materia di formazione civica e di cittadinanza attiva oltreché cancelliere vicepresidente dell’Arengo popolare udinese, ha rappresentato al governatore regionale del Friuli Venezia Giulia, dott. Massimiliano Fedriga, il fiero disappunto del più battagliero civismo locale per la “sconsiderata” scelta di rimuovere lo striscione rivendicativo di verità per Giulio Regeni dalla balconata del palazzo presidenziale forogiuliano a Trieste. “Avevamo apprezzato il fatto che il ‘cambio della guardia’ in Regione non avesse comportato anche la ricusa di simboli da condividere al di là degli schieramenti. Era, invece, soltanto questione di tempo? Avevano contestato la Serracchiani per giudicata arrendevolezza sul Caso Regeni, che oltre a fatto umano ritenevamo e riteniamo punto d’onore patriottico. Avevamo, a suo tempo, disconosciuto ‘moralmente‘ Di Piazza come rappresentante o primo cittadino del capoluogo regionale per le stesse ragioni in base alle quali oggi insorgiamo contro Fedriga. Siamo di fronte, quindi, a una politica che non soltanto pare aver sdoganato lo sciacallaggio dei vivi e dei morti, ma che si trincera dietro logiche completamente insensate al punto di calpestare deliberatamente l’onore dei popoli che dovrebbe, invece, rappresentare e far progredire?”.