Comunicato FOGOLÂR CIVIC alla stampa italiana – Udine, 21 novembre 2018
LA “STRANA” PIETÀ DI UDINE
Il presidente del Fogolâr Civic, prof. Travain, interviene agli incontri pubblici in occasione nella Giornata Internazionale dell’Uomo, organizzati dal Club per l’Unesco di Udine, prendendo le mosse da una misteriosa opera del pittore rinascimentale friulano Pomponio Amalteo.
Nella società occidentale odierna, il genere maschile, non meno di quello femminile, deve rivendicare con forza un diritto a legami forti anche extrabiologici ed extrasessuali, affrancandosi da retrivi cliché condannanti la virilità ad una mera funzione riproduttiva o ad un patologico libertinaggio. In una suadente lingua friulana, il capo del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic” oltreché presidente del Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl”, prof. Alberto Travain, è intervenuto, presso la sede universitaria udinese di Palazzo di Polcenigo Garzolini di Toppo Wassermann, agli incontri pubblici organizzati nel capoluogo friulano dal locale Club Unesco, retto dalla prof.ssa Renata Capria D’Aronco, in occasione delle celebrazioni della Giornata Internazionale dell’Uomo, il 19 novembre 2018. Dissertando sul tema “’Pietât’ masculine: resonaments su la misteriose ‘Deposizion‘ di Udin” (“Pietà” maschile: riflessioni sulla misteriosa “Deposizione” di Udine), il “tribuno culturale udinese”, come ama definirsi il prof. Travain, ha colto lo spunto da una “strana” Pietà del grande pittore rinascimentale friulano Pomponio Amalteo, donata dallo stesso al Monte di Pietà della capitale regionale del tempo e raffigurante Gesù morto e sorretto non da sua madre Maria bensì dal seguace ed amico diletto Giovanni, affermando, per parte sua, la necessità di un riconoscimento sociale di piena cittadinanza, senza timori per l‘identità virile, ai più virtuosi rapporti terzi rispetto a quelli ordinari del sangue. I vincoli ideali dell’amicizia, ma anche l’amor di patria oppure per l’arte o lo sport, o ancora per il proprio lavoro, per l’Umanità, per un Dio, gli animali, non devono essere surclassati da prescrizioni di priorità altre, ha rimarcato Travain, che nell’opera dell’Amalteo, “Pietà” in sembianza di “Deposizione”, ha voluto leggere un possibile elogio della fedeltà amicale, ricordando come Giovanni risultasse l’unico tra gli apostoli a non aver abbandonato Cristo. Nella sua “Pietà”, ha detto il conferenziere, l’Amalteo non pare mettere al centro la maternità dolente di Maria, bensì la virile, sfidante, lealtà di Giovanni verso il caro maestro ed amico giustiziato: legame morale, senza basi biologiche. Da qui l’auspicio, espresso dal docente, che entrambi i sessi possano svincolarsi da assolutistici impegni sentimentali-carnali e familistici accantonanti tutti gli altri affetti e passioni dell’Umanità ed il genere maschile possa culturalmente davvero liberarsi da costrizioni sociali che lo portano alla patologia dell’“uomo-fuco”, parodia della virilità e sottrazione oggettiva di forze propulsive all’effettivo progresso qualitativo del consorzio civile. Presenti, in rappresentanza del corpo sociale del Fogolâr Civic, gli attivisti Alfredo Maria Barbagallo, Marisa Celotti, Jolanda Deana, Renata Marcuzzi, Paola Taglialegne e Mirella Valzacchi.