FOGOLÂR CIVIC press release (to the Italian press) – Udine, 24 December 2019
IMPROVVISATO “HYDE PARK” NATALIZIO UDINESE ALLA LOGGIA DEL LIONELLO
Ritorna, alla Scala di Mercatovecchio, lo “speakers’ corner” del Fogolâr Civic. Nel mirino civista l’Amministrazione comunale di Udine: “Macché ‘Capitale del Friuli Storico’! Il Comune non ha ricordato quest’anno nemmeno i ventidue secoli della nostra bandiera!”
Incontro prenatalizio a Udine per il Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic”, lunedì 23 dicembre 2019, presso storica scala della Loggia del Lionello su Mercatovecchio, antico ingresso ufficiale al municipio della “Capitale del Friuli Storico”, scala celebrata dal sodalizio come significativo luogo della memoria degli albori della Contadinanza, controparlamento regionale del popolo; sito eletto dai fogolaristi, nel 2006, a civico “speakers’ corner” ispirato al modello londinese di Hyde Park. “Ma quale ‘Capitale del Friuli Storico’ se quest’anno il Comune di Udine neanche è stato capace di festeggiare i ventidue secoli della bandiera friulana, risalente ai miti di fondazione di Aquileia, e tanto meno di rivendicare, come parrebbe sua tradizione, una nobile radice autonoma per la città madre antica, tutt’altro che suddita della Romanità?”: questo si è chiesto, alla balaustra gotica, il presidente del Fogolâr Civic, prof. Alberto Travain. “Questa nostra Udine – ha rincarato il noto “tribuno” culturale – è retta da un’Amministrazione che pare interpretare una propria idea di ‘forza’ impostandola maldestramente sul principio del ‘non chiedere mai’ a chi ne sa di più. Ecco i risultati! I più pregnanti dati simbolici della sua identità comunale nonché della sua funzione regionale e della sua proiezione transfrontaliera storica ridotti all’irrilevanza se non, ancor più sovente, all’oblio! Come ha celebrato, questa ‘Capitale del Friuli Storico’, o meglio la sua Amministrazione comunale, gli otto secoli, quest’anno, della concezione del Parlamento friulano? Nemmeno di striscio! Il tutto ricusando deliberatamente d’interloquire e di collaborare seriamente con noi, che avremmo pure la pecca di non essere gli utili idioti, ma è anche vero che siamo l’unica o la maggiore realtà propulsiva ed innovativa in materia di attualizzazione della memoria storico-civica di Udine, della Friulanità e della cosiddetta Europa ‘aquileiese’! Stando così le cose, il prossimo anno, ricco di ricorrenze storico-civili e culturali di particolare pregnanza, amaramente ci acconceremo non a consigliare ma a criticare soltanto le eventuali inadeguatezze e goffaggini dei nostri Amministratori specificamente nel campo in questione! Ci perderà, forse, l’amata Udine? Per meritar di meglio bisognerà pure essere migliori!”. “Questo 2019 era iniziato, per il nostro sodalizio, con tradimenti inaspettati e calcolate defezioni” ha concluso il leader fogolarista: “Dovevamo implodere, per la gioia di chi ha in odio la libertà civica e la partecipazione oltreché la coscienza storica… Siamo, invece, qua: abbiamo superato vittoriosamente le nebbie dell’oblio, dell’isolamento, dell’esclusione, dell’irrisione. Siamo ancora qua e non meno battaglieri! Sono orgoglioso di voi, di noi, di me: viva il Fogolâr Civic e i nostri ideali di dignità e virtù della cittadinanza! Natale, festa di speranza, sia senz’altro propizio ai nostri voti!”. Vivo apprezzamento nei confronti dell’operato del presidente prof. Travain è stato espresso dal cameraro dell’Arengo civico udinese, massima carica elettiva della società civile locale, prof.ssa Renata Capria D’Aronco: “Non soltanto la qualità dei contenuti proposti, ma l’azione coerente nel condurli in porto, meritano tutta la nostra stima ed ammirazione! Quella bandiera, di cui ha parlato il nostro presidente, è la stessa posta sulla bara ora del compianto prof. Gianfranco D’Aronco, mio zio, ‘patriarca’ dell’autonomismo friulano; la stessa che, sin da bambina, ho imparato ad amare, nel mio borgo udinese di Poscolle, dove zio Gianfranco ospitava Pasolini, Tessitori ed altri padri delle nostre cultura e dignità di popolo! Capisco bene e condivido le istanze e le amarezze espresse dal nostro prof. Travain, che ringrazio per l’indomita tenacia con cui procede nel testimoniare il migliore spirito della nostra terra!”. Così la prof.ssa D’Aronco, anche presidente del Club per l’Unesco di Udine e priore italiano del Sovrano Ordine di San Giovanni di Gerusalemme, Cipro, Rodi, Malta e San Pietroburgo, cui ha fatto seguito la segretaria del Fogolâr Civic, sig.ra Iolanda Deana, la quale, per conto del corpo sociale, ha formulato gli auguri natalizi al presidente sociale. Tra i sodali e simpatizzanti intervenuti, il procuratore dell’Arengo udinese sig. Marco Apostolico; i consiglieri rionali arengari sig. Giuseppe Capoluongo (anche priore della Confraternita del Santissimo Crocefisso di Udine), sig.ra Marisa Celotti, prof.ssa Luisa Faraci, sig.ra Renata Marcuzzi e sig.ra Paola Taglialegne; gli attivisti maestra Manuela Bondio, sig.ra Milvia Cuttini e sig.ra Luigina Pinzano; gli studiosi dott.ssa Marisanta de Carvalho e prof. Pietro Enrico di Prampero. Un graditissimo indirizzo di saluto è pervenuto, per l’occasione, a presidente e soci del Fogolâr Civic dall’ex sindaco di Udine, ora consigliere regionale, prof. Furio Honsell, da oltre un decennio ricorrente presenza agli appuntamenti civico-culturali promossi dal sodalizio. Rappresentati anche il Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl”, il Coordinamento Euroregionalista Friulano “Europa Aquileiensis” e il Coordinamento Civico Udinese “Borgo Stazione”, presieduti dallo stesso prof. Travain, il quale, infine, guardando dall’alto dell’antica scala, il procedere dei lavori di rifacimento del manto stradale di Via Mercatovecchio ne ha ricordato l’annosa questione, sulla quale, ha detto, il Comune “si è mosso goffamente ed ha fatto di tutto per avvilire le istanze partecipative della cittadinanza, preferendo alla fine concedere quanto richiesto da migliaia di firme piuttosto che ‘subire’ un referendum popolare”.