LUNIS AI 25 DI AVRÎL 2016

Lunis ai 25 di Avrîl 2016, un trop dal moviment civic culturâl alpin-adriatic dal Fogolâr Civic e dal circul universitari furlan de Academie dal Friûl al à celebrât l’inovâl di Sant Marc, chel che al veve scrit in Aquilee il so Vanzeli e al jere stât juste une lidrîs de culture mittel-europeane, muart martar po dopo in Egjit, cul destinâ di devozion, te capele intitulade a lui te pinede aquileiese in rive al mâr là che al jere sbarcjât, la gleseute ristabilide dai nobii Savorgnans, une dediche in favôr dai martars di libertât e veretât tal Egjit di cumò e ator par dut il mont: prin di ducj, si capìs, il furlan Regeni, passâts trê mês che lu àn fat sparî e copât cence paiâ dazi tal Paîs dai Faraons!

NOTIZIE sociâl pe stampe taliane – Udin, 26.IV.2016

Leone marciano e aquila aquileiese incrociati a reggere una veronica con impressi i tratti del volto di Giulio Regeni e l’appello “Audi, Marce” ossia “ascolta, Marco” indirizzato all’Evagelizzatore dell’agro di Aquileia – patria d’origine dell’odierno martire civile friulano, di Fiumicello – nonché dell’Egitto, terra in cui il giovane ha perso la vita come già un tempo l’Evangelista. Ecco la simbologia della dedica devozionale in suffragio di piccoli e grandi eroi vittime della tirannide in riva al Nilo e nell’universo mondo, che una delegazione del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic” e del Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl”, sotto la guida del presidente dei due sodalizi, prof. Alberto Travain, ha deposto al mattino del 25 aprile 2016, giorno di San Marco nonché della Liberazione d’Italia dal nazifascismo, nella pineta aquileiese dove tradizione vuole sia sbarcato l’antico Patriarca. La deposizione è avvenuta esattamente a tre mesi dalla scomparsa del ricercatore fiumicellese impunemente assassinato in una terra dei Faraoni oggi ostaggio evidente di un sanguinario dispotismo travestito da democrazia. “Quella dedica è ad un tempo preghiera e ideale dichiarazione civica di guerra aperta ai ‘Faraoni’ moderni” ha detto Travain. Nel laconico indirizzo a San Marco, infatti, riecheggia, in versione altoadriatica, il temuto “Audi, Iuppiter” (“Ascolta, Giove”) degli antichi padri romani! “’Audi, Marce’, ascolta, San Marco, il lamento e le ragioni dei martiri di verità che interpellano di nuovo le sponde del Nilo e del Natissa!” ha soggiunto il presidente delle due organizzazioni: “invocazione e monito, i nostri, espressione sincera, addolorata e furente, di un civismo friulano e più in generale alpino-adriatico, di un’Europa ‘aquileiese’ legatissima storicamente all’Egitto e all’Oltremare mediterraneo e proprio per questo ancor più sconcertata e irrimediabilmente offesa dall’oltraggio subito con lo scempio di un suo valoroso figlio quale Giulio Regeni, campione tragico di libertà per il popolo egiziano e per una vera civiltà della democrazia! Le bandiere del Friuli sventoleranno radiose soltanto nel giorno della caduta degli assassini del nostro Giulio, dei loro sostenitori e complici, e per festeggiare la libertà del migliore popolo d’Egitto!”. Presenti alla cerimonia rappresentanti di tutte le sezioni ovvero “quintieri” del Fogolâr Civic, coordinati dal consigliere movimentale tenore Gianfranco Savorgnan, ed esponenti del Fogolâr Furlan aquileiese. La delegazione ha poi reso omaggio nel pomeriggio alla tomba di Giulio Regeni a Fiumicello deponendo ai suoi piedi, durante un minuto di raccoglimento, la bandiera sociale con l’aquila di Aquileia, antica metropoli cosmopolita altoadriatica e mitteleuropea, insegna che attende di garrire lieta nel giorno della “liberazione d’Egitto”.

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