Candidato friulano “euroregionalista”

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Comunicato EVROPA AQVILEIENSIS alla stampa italiana – Udine, 27 agosto 2018

PIRZIO-BIROLI CANDIDATO FEDERATORE DELL’EUROPA “AQUILEIESE”

Lanciata in ambito euroregionalista la candidatura a Strasburgo del noto architetto friulano-germanico che risollevò la cittadella storica di Venzone dalle macerie del terremoto del 1976.

Per capacità, sensibilità ed esperienza personali coerenti con gli orizzonti del nostro ‘partito’ e – certo non guasta – per talune fulgide tue tradizioni familiari friulane, europee ed intercontinentali, in te non possiamo affatto non vedere oggi il candidato atto a risvegliare, raccogliere e rappresentare quei sentimenti civisti ed euroregionalisti storicamente radicati e latenti tra il migliore popolo delle regioni di quella Mitteleuropa un tempo raccordata da Madre Aquileia, cifra locale nostra dell’universalità, lungo quell’asse adriatico-baltica, naturale cerniera del Vecchio Continente”: così, il prof. Alberto Travain, leader fondatore del Coordinamento Euroregionalista Friulano / Coordenament Euroregjonalistic Furlan “Europa Aquileiensis”, ha lanciato, in vista delle prossime elezioni europee del 2019, la sua proposta di candidatura al Parlamento di Strasburgo del noto arch. Roberto Pirzio-Biroli, professionista di chiara fama internazionale, con studio in Friuli, nell’avito Castello Savorgnan di Brazzà, ed a Berlino, oltreché visiting professor in Austria, alla Donau Universität di Krems, con esperienze di docenza accademica in Europa ed America, nonché premiati progetti e restauri architettonici e territoriali tra Mediterraneo, Baltico ed Atlantico. Di Pirzio-Biroli, in terra friulana, è ricordata popolarmente in particolare la ricostruzione, dopo il devastante terremoto del 1976, dell’importante cittadella storica di Venzone, già prediletta dal patriarca medievale aquileiese Bertrando. Apprezzatissimo è anche il celeberrimo parco udinese del Cormor. Del brillante architetto friulano-germanico si è sempre notato inoltre sincero impegno culturale e civile al fianco dei comitati popolari a tutela del territorio. Appassionato cultore dei valori insiti nelle migliori sue memorie familiari – dall’eredità morale del grande esploratore filantropo d’Africa Pietro Savorgnan di Brazzà a quella della cara madre Fay von Hassell, eroica figlia dell’altrettanto eroico ex ambasciatore tedesco a Roma che osò ribellarsi alla follia di Hitler –, l’architetto è conosciuto e apprezzato universalmente come intellettuale di limpida fede civista e di devota propensione al rispetto culturale e ambientale dei territori. Partecipato amichevolmente il giorno prima all’interessato, ossia, non a caso, nella ricorrenza di San Bartolomeo, sorta di antica ‘festa nazionale’ del Patriarcato di Aquileia, celebrativa della riconquista, nel lontano 1336, di quella Venzone alla cui rinascita proprio Pirzio-Biroli si dedicò con tanta energia dopo il sisma friulano del ’76, l’annuncio della candidatura è avvenuto ufficialmente sabato 25 agosto 2018, durante una riunione, a Udine, del trentennale Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic”, di cui il Coordinamento politico euroregionalista friulano, formato nel novembre scorso, costituisce ideale costola. Nel ringraziare per la sentita manifestazione di stima e fiducia, l’architetto si è dichiarato subito disponibile, considerando la necessità di avviare immediatamente una seria ed incessante campagna che, ancor prima che elettorale, sia promozione di una riscoperta e di una mobilitazione identitarie attorno alle tematiche di “Europa Aquileiensis”. Pirzio-Biroli ha inteso rimarcare come l’adesione alla pionieristica Comunità di Lavoro Alpe-Adria, sorta nel 1978, in tempi eroici, quando ancora la Mitteleuropa era divisa dalla Cortina di Ferro, sia, nella pratica, stata affossata da certa politica, in Friuli e a Nordest, proprio perché, contro l’interesse di qualcuno, si stava davvero avviando a diventare o a ridivenire nella sostanza fatto identitario, cosa che sembra non si possa dire dell’odierna anonima Euroregione, denominata “Senza Confini”, surrogato timido e parziale di quella grande esperienza storica di coordinazione transfrontaliera. Circa le ragioni di un particolare radicamento friulano di una simile battaglia, l’architetto ha preso le mosse dalla considerazione di una Udine oggi “capitale” di un Friuli sempre più evanescente, scollato, ridotto a Udine soltanto o nemmeno a quella. “A sun di strenzi nus àn sierâts a Udin, capitâl dal Friûl par mût di dî. E pûr il Friûl no nus baste!” ha tuonato Pirzio-Biroli in “marilenghe”. “È necessario riaprire un discorso interregionale transfrontaliero, che riporti Udine e il Friuli al centro di quella che fu, attraverso i millenni, la cosiddetta ‘Europa aquileiese’” ha detto l’architetto: “Un nuovo ‘ager Aquileiensis’ inteso come ambito internazionale di appartenenza, di relazione e collaborazione privilegiate, oltreché di sapienti condivisione e valorizzazione identitarie dei territori di pertinenza. Su questo sono pronto a muovermi!”. Tra i presenti all’affollata riunione del Fogolâr Civic, anche lo storico romano Alfredo Maria Barbagallo, membro fondatore ed attivissimo militante del sodalizio “Europa Aquileiensis”, che ha salutato con entusiasmo la candidatura di Pirzio-Biroli, definito “figlio biologico della migliore Europa, nipote del caro ambasciatore von Hassell, ribelle ad Hitler, patriota e martire contro la barbarie”. “Una candidatura – ha detto Barbagallo – che certo si presta ad essere bipartisan e a superare il provinciale confronto tra le sinistre e le destre locali!”. “Cosa posso fare io, come cittadino, a sostegno di questa grande impresa?” si è chiesto il civista sandanielese Maurizio Di Fant, anch’egli tra i padri più appassionati del Coordinamento euroregionalista, mettendosi a piena disposizione di un’iniziativa che “non si basa evidentemente – ha affermato – sulle ultime ‘trovate’ della politica, ma sull’idea solida, millenaria, di un Friuli spina dorsale d’Europa nel segno di Aquileia”. Anche l’arch. Amerigo Cherici, intellettuale vicino ad “Europa Aquileiensis”, ha dichiarato di apprezzare l’idea della candidatura di Pirzio-Biroli, “figura internazionale che rappresenta una buona speranza per la realizzazione di un progetto cui non si può non augurare successo e che certo richiama a lavoro duro”. Secondo Cherici, un problema serio per chi si propone di “volare alto” starebbe nel fatto che oggi gran parte della classe politico-amministrativa sembra non credere a disegni strategici procedenti dalla realtà locale. Da qui la necessità impellente di formare, su certe tematiche, un’istanza “dal basso”, che richiede un’opera diffusa, popolare, di coscientizzazione. Ha preso, poi, la parola anche il dott. Carlo Alberto Lenoci, del Fogolâr Civic, che ha salutato favorevolmente la candidatura europea di Pirzio-Biroli in quanto – ha detto – “serve una persona credibile, con esperienza culturale-politica di sostanza”, formulando l’auspicio che questo, oltretutto, possa contribuire a risparmiare a Udine la deprimente retrocessione al ruolo di cenerentola del Friuli. “Una candidatura, questa, che vuole essere esplorativa e federativa del vasto mondo di forze sociali e di elettorato oggi stanchi di banalità, semplificazioni ed eccessi, alla ricerca di una dimensione ‘giusta’ per la nostra contemporaneità che, guarda caso, pare ricalcare le memorie storiche più remote e gloriose di questa parte d’Europa, cerniera del Continente sull’antica via aquileiese dell’ambra” ha concluso Travain rimandando ad apposita riunione programmatica del partito “Europa Aquileiensis”.

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