Note ARENGUM/ARENGO/RENC pe stampe taliane – Udin, 5 Març 2019
GLI UDINESI VOGLIONO VALORIZZATA LA PIAZZETTA DELLA LANTERNA
L’Arengo popolare cittadino sollecita l’impegno del Comune e della Soprintendenza oltreché l’opinione pubblica affinché venga salvaguardato un storico scorcio della vecchia Udine.
“Titolare della capitale del Friuli Storico ed erede morale della cosmopolita grande metropoli alpino-adriatica di Aquileia, la cittadinanza udinese riunita in arengo il 1° ottobre 2018 presso la prestigiosa sede universitaria locale di Palazzo di Polcenigo o Garzolini di Toppo Wassermann esorta Sindaco, Giunta e Consiglio del Comune di Udine nonché la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del Friuli Venezia Giulia a provvedere affinché la piazzetta della Lanterna accanto alla cappella forense di San Giacomo in Mercatonuovo, su Piazza Matteotti, sia pienamente valorizzata nelle sue suggestioni d’epoca, anche attraverso l’eliminazione di chioschi e tabelle ostruenti una proficua fruizione del pregevole contesto storico, artistico e architettonico” (arengumutini011018.19.11.7). Questa, l’“esortazione in ordine a tutela e valorizzazione culturali-ambientali della piazzetta della Lanterna annessa a Piazza Matteotti”, votata all’unanimità nell’ultima tornata dell’Arengo udinese e indirizzata a Sindaco, Giunta e Consiglio del Comune di Udine, alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del Friuli Venezia Giulia nonché, per conoscenza, alle Istituzioni e alla società locali. Tale proposta di deliberazione era stata avanzata dal prof. Alberto Travain, segretario dell’Assemblea, come sollecito rivolto al Comune, mentre la vicepresidente arengaria, la dott.ssa Maria Luisa Ranzato, aveva indirizzato anche verso un coinvolgimento diretto della Soprintendenza. Aveva preso, poi, la parola, l’altro vicepresidente o procuratore, arch. Amerigo Cherici, per sottolineare “come, nel settore della salvaguardia dei beni culturali, non di rado le Amministrazioni preposte risultino inadeguate ed agiscano in modo settoriale, assumendo spesso decisioni al di fuori di un disegno complessivo e senza considerare adeguatamente l’identità dei luoghi, causa, quindi, significativa di degrado”. La cittadinanza udinese attende anche su questo adeguato riscontro.