Câs Regeni: une sfide furlane cuintri de dismentie. Vinars ai 25 di Novembar 2016, juste dîs mês che in Egjit a àn strafuît il zovin ricercjadôr di Flumisel, il moviment civic culturâl alpin-adriatic dal Fogolâr Civic e il circul universitari furlan de Academie dal Friûl, dutune cu la samblee di popul dai citadins di Udin che si disii Renc, cul Club Unesco dal puest e la federazion provinciâl dal istitût nazionâl talian dal Galon Turchin jenfri decorâts al valôr militâr, in àn scrit al Prefet de capitâl de Furlanie Storiche rinovant al Guvier talian pretension di justizie serie pe copadice dal dotorabil natîf de regjon.
NOTIZIE sociâl pe stampe taliane – Udin, 25.XI.2016
L’Arengo udinese ossia l’assemblea popolare locale, il Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic”, il Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl”, il Club per l’Unesco di Udine, la Federazione provinciale dell’Istituto del Nastro Azzurro fra Combattenti Decorati al Valor Militare: di nuovo cinque realtà sociali del capoluogo friulano scrivono al prefetto dott. Vittorio Zappalorto nella ricorrenza mensile del sequestro in Egitto del giovane ricercatore del Friuli Giulio Regeni da Fiumicello invocando azioni risolutive a tutela della dignità del compianto e di tutto il suo popolo oltraggiato e indignato. Ogni 25 del mese, i capi di suddette organizzazioni, rappresentative della più vivace società civile di Udine, si riuniscono per sottoscrivere i rispettivi appelli indirizzati alle massime Autorità italiane affinché il probo compatriota ucciso e la sua nazione ottengano giustizia. “Questo nostro gesto mensile di rimembranza, simbolicamente rivolto agli apici della nostra Repubblica, innanzitutto vuole essere un guanto di sfida gettato in faccia a chi spera che il caso Regeni sia dimenticato. Con i Friulani di un tempo c’era poco da scherzare: difficilmente un oltraggio cadeva nell’oblio. Chi ha ucciso Regeni e chi vorrebbe scordarsene sappia di avere a che fare ancora con quegli stessi Friulani irriducibili!”. Questo lo spirito di testimonianza popolare dell’atto che si ripete ora a dieci mesi dalla scomparsa dell’universitario fiumicellese nel Paese dei faraoni. Seguono i testi.
ARENGO – Udine
“nel rappresentare i voti dell’assembla civica popolare udinese detta storicamente ARENGUM o Arengo / Renc, a dieci mesi dalla scomparsa di Giulio Regeni, eroico giovane ricercatore figlio del Friuli, sequestrato, torturato e ucciso in una terra d’Egitto in preda a conclamata tirannide cui accennano anche documenti dello stesso Parlamento Europeo, con la presente sono ad avanzare presso le massime Istituzioni della Repubblica Italiana composta ma ferma istanza di azione decisa e risolutiva, a garanzia vera della dignità della Persona e del Cittadino nonché di un popolo imperdonabilmente oltraggiato ed irriducibile a codardo silenzio. Allego altresì alla presente copia di deliberazione assembleare in ordine al tema in oggetto, documento morale sovrano della cittadinanza udinese. Auspicando moti conseguenti, invio espressamente distinti saluti. [‘Anche di fronte a un potenziale inconcludente sviluppo della ricerca delle effettive responsabilità rispetto al caso in oggetto, titolare della Capitale del Friuli Storico, medaglia d’oro per la Resistenza ed erede morale della cosmopolita grande metropoli alpino-adriatica di Aquileia, la cittadinanza udinese, riunita in arengo il 29 settembre 2016 presso la prestigiosa sede universitaria locale di Palazzo Garzolini di Toppo Wassermann, ritenendo imprescindibile interesse umanitario e comunitario la difesa della sacralità della vita dei concittadini in patria e all’estero oltreché supremo principio di civiltà la libertà e l’onestà della ricerca scientifica, irreparabilmente si dichiara offesa dall’impunito barbaro assassinio nella Repubblica Araba d’Egitto del giovane ricercatore universitario friulano Giulio Regeni da Fiumicello impegnato in fedele studio dell’odierna situazione economica, sociale e politica di quel Paese, e si appella alle patrie Istituzioni e alle forze sociali affinché in ogni sede siano in perpetuo rappresentati detti suoi sentimenti di fronte al mondo anche ricordando plurimillenari rapporti storici con la terra egizia orrendamente infranti e ricusati attraverso il peggiore oltraggio a un virgulto prezioso della gioventù della terra del Friuli’ – Dichiarazione arengumutini290916.12.1.2]”. (f.to Camerarius, prof.ssa Renata Capria D’Aronco)
FOGOLÂR CIVIC – Udine
Signor Prefetto, preso atto che, a dieci mesi dalla scomparsa, dalla tortura e dall’assassinio in terra d’Egitto del giovane nostro ricercatore Giulio Regeni da Fiumicello, le Autorità della nostra Repubblica insieme a quelle eurocomunitarie non hanno saputo riscattare l’oltraggio da lui subito e da tutti noi, suoi concittadini e corregionali in particolare, il sodalizio in firma La invita senz’altro a voler riferire a chi di dovere che sarebbe oltremodo gradita, tra il popolo più illuminato, una svolta decisa nella gestione del tragico caso, anche a garanzia di credibilità delle stesse Istituzioni Pubbliche. Con vivo orgoglio si prende atto anche della presa di posizione morale della civica assemblea arengaria udinese che il 29 settembre scorso ha deliberato quanto segue. ‘Anche di fronte a un potenziale inconcludente sviluppo della ricerca delle effettive responsabilità rispetto al caso in oggetto, titolare della Capitale del Friuli Storico, medaglia d’oro per la Resistenza ed erede morale della cosmopolita grande metropoli alpino-adriatica di Aquileia, la cittadinanza udinese, riunita in arengo il 29 settembre 2016 presso la prestigiosa sede universitaria locale di Palazzo Garzolini di Toppo Wassermann, ritenendo imprescindibile interesse umanitario e comunitario la difesa della sacralità della vita dei concittadini in patria e all’estero oltreché supremo principio di civiltà la libertà e l’onestà della ricerca scientifica, irreparabilmente si dichiara offesa dall’impunito barbaro assassinio nella Repubblica Araba d’Egitto del giovane ricercatore universitario friulano Giulio Regeni da Fiumicello impegnato in fedele studio dell’odierna situazione economica, sociale e politica di quel Paese, e si appella alle patrie Istituzioni e alle forze sociali affinché in ogni sede siano in perpetuo rappresentati detti suoi sentimenti di fronte al mondo anche ricordando plurimillenari rapporti storici con la terra egizia orrendamente infranti e ricusati attraverso il peggiore oltraggio a un virgulto prezioso della gioventù della terra del Friuli’ (Dichiarazione arengumutini290916.12.1.2). Con distinzione”. (f.to Coordinatore Generale, prof. Alberto Travain)
ACADEMIE DAL FRIÛL – Udine
“Signor Prefetto, nel ricordare, certamente insieme alle Autorità della Repubblica Italiana, come alla data odierna risultino trascorsi ben dieci mesi dalla scomparsa e dalla susseguente tragica fine in Egitto del giovane ricercatore Giulio Regeni da Fiumicello, nostro friulano, la presente nota, figlia di un’indignazione furente, valga come auspicio di trionfo prossimo della giustizia, legale e politica, nonché di riscatto di una dignità individuale e collettiva irreparabilmente oltraggiata e invocante soluzione esemplare. Il migliore Friuli non dimenticherà e non accetterà accomodamenti bizantini. Un sollecito, quindi, alle Istituzioni, affinché il sangue di questa terra non resti a lungo impunemente offeso. Ne va della stessa credibilità dello Stato italiano. Nella speranza di debita attenzione. / Sâr Prefet, vint iniment, dal sigûr dutune cui Sorestants de Republiche Taliane, che te date di vuê a son juste dîs mês che al è stât strafuît e po dopo netât in Egjit chel zovin ricercjadôr, furlan nestri, di Flumisel, chel Giulio Regeni, cheste note culì, fie di fote tremende, che e sedi un avôt par un prossim trionf de justizie, legâl e politiche, e ancje di riscat di une dignitât dal singul e de comunitât tibiade cence remission e che e clame dal ciert soluzions di spieli. Il miôr dal Friûl nol dismentearà e nol ametarà finâi levantins. Si sburtin, duncje, lis Istituzions a fâ in mût che il sanc di chê tiere culì nol resti ancjemò par trop timp scuintiât. Al è di mieç il credit dal Stât talian. Sperant di jessi scoltâts di just”. (f.to Presidente, prof. Alberto Travain)
CLUB PER L’UNESCO di Udine
“Signor Prefetto, esattamente dieci mesi or sono in terra d’Egitto veniva rapito, seviziato e ucciso un nostro valente giovane studioso: Giulio Regeni da Fiumicello. Unitamente a tanta società civile del Friuli, d’Italia e d’Europa ma anche certamente del resto del mondo, il Club per l’UNESCO di Udine rivendica prontamente implacabile giustizia per il compianto corregionale, per la sua famiglia, per il suo popolo e la civiltà. Alle Autorità italiane, l’onere e l’onore di imporre esemplarmente un argine a certa tirannide ultramarina. Presidieremo con friulana tenacia. Saluti distinti”. (f.to Presidente, prof.ssa Renata Capria D’Aronco)
ISTITUTO DEL NASTRO AZZURRO – Udine
“Signor Prefetto, a dieci mesi dalla tragica scomparsa in Egitto del nostro probo Giulio Regeni, nel rendere omaggio al valore limpido di un coraggioso giovane friulano, conclamato figlio delle più gloriose virtù dell’antica Madre Aquileia, la Federazione Provinciale di Udine dell’Istituto del Nastro Azzurro fra Combattenti Decorati al Valor Militare, fedele al culto dei benemeriti, sacri alla patria e alla civiltà, caldamente sollecita le Autorità governative italiane a voler riscattare con ogni mezzo l’oltraggiata dignità del singolo e dell’intera Nazione. Con osservanza”. (f.to Presidente, geom. Sergio Bertini)