DOMENICA 19 LUGLIO 2015

“Non si tratta solo di celebrare un 60° di sacerdozio. I sacerdoti non sono tutti uguali e don Tarcisio, ad esempio, non è stato rappresentante di una Chiesa aperta al mondo e magari chiusa al borgo. Il mondo inizia infatti dal borgo, dal locale, dal territorio immediato. Ed essere aperti veramente al territorio non significa soltanto o innanzitutto mettersi in rete con i poteri che lo governano e ancor meno con i potentati che vi predominano ma ascoltarne e recepirne le istanze, le istanze popolari, della gente comune. Don Tarcisio meno di altri appartiene esclusivamente alla Chiesa cui ha promesso obbedienza. Egli è membro, anzi patrimonio, della comunità civica, per cui, in ideale rappresentanza di tanta società civile di Udine, del Friuli, di tutta quell’area tra Alpi e Adriatico che abbiamo culturalmente ereditato come patria da Aquileia, certamente a nome del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico ‘Fogolâr Civic’ e del Circolo Universitario Friulano ‘Academie dal Friûl’ nonché per conto della presidenza del Club Unesco di Udine, sono a dire: ‘Viva don Tarcisio, uomo libero!’”. Questo l’indirizzo di saluto del presidente di Fogolâr Civic e Academie dal Friûl, prof. Alberto Travain, rivolto domenica 19 luglio 2015 al parroco emerito di San Pio X in Udine, il benefattore don Tarcisio Bordignon, cappellano del “Fogolâr” stesso, al termine della Santa Messa celebrativa dei suoi 60 anni di sacerdozio nella sede parrocchiale cui dedicò quasi mezzo secolo della sua missione pastorale. Toni acri ed amari, quelli del presidente prof. Travain, invitato a parlare dopo le congratulazioni dei parrocchiani, del Comune di Udine e della gemellata località veneta di Riese San Pio X, ad esplicazione d’interrogativi irrisolti e di un vasto, sommerso, dissenso sociale sui “modi” del collocamento in quiescenza del noto e benemerito sacerdote.

Precedente DOMENIE AI 12 DI LUI 2015 Successivo DOMENIE AI 19 DI LUI 2015