GIOVEDÌ 31 DICEMBRE 2015

Cinque rose come i cinque “quintieri” di Udine e del Friuli al tempo del mitico Patriarca Bertrando, unite da cinque nodi, auspicio di rinnovata coesione civica e sociale, a formare un piccolo mazzo deposto ogni anno, il giorno di San Silvestro, presso la storica croce campestre di Bonavilla, alla periferia del capoluogo friulano, lungo l’antico tracciato viario che collegava la città all’Occidente: una croce – oltre chiaramente all’aspetto della devozione – costituente senz’altro un prezioso cimelio della leggenda popolare legata alla figura del grande pastore-principe aquileiese, beniamino del popolo, rimasto vittima di una congiura nobiliare nel 1350 che lo vide soccombere e verosimilmente attraversare quei luoghi, sopra un rustico carro funebre, nell’ultimo viaggio verso la “sua” Udine. Si è rinnovato così, il 31 dicembre 2015, il voto sociale di fine anno del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic” e del Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl” alla mitica “Crôs di Cjasemate”, commemorativa del patriarca medievale Bertrando di Saint Geniès, patrono civico udinese e friulano. Si deve infatti ai sodalizi guidati culturalmente dal prof. Alberto Travain la promozione avviata nel 1999 di una coscienza storica diffusa oltre gli immediati limiti locali del valore antropologico e dei possibili significati sociali e civili attuali di quel manufatto devozionale. Soltanto dopo le grandi manifestazioni organizzate in quegli anni dall’Academie dal Friûl, presieduta allora dal chimico Victor Tosoratti, si svilupparono iniziative di conservazione e valorizzazione anche istituzionale del sito! Accompagnato da una delegazione del consiglio e del corpo movimentali formata dai cittadini Sergio Bertini, Manuela Bondio, Marisa Celotti, Jolanda Deana, Luisa Faraci, Eugenio Pidutti, Luigina Pinzano, Gianfranco Savorgnan e Mirella Valzacchi, il presidente Travain si recato sul posto per ripetere un sentito gesto sociale di omaggio “ad un mito sempre in evoluzione, positivamente aggregante e orientante da molti secoli la migliore friulanità”.

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