SABATO 1° NOVEMBRE 2014

“Solidarietà alle ‘vittime’ della precarietà didattica causa carenze istituzionali e sollecito d’intervento”: questo l’oggetto di un nuovo documento sui problemi della Scuola italiana promosso in Friuli dai sodalizi civisti Fogolâr Civic e Academie dal Friûl, sottoscritto il 1° novembre 2014 nel capoluogo friulano e indirizzato al Capo dello Stato, al Presidente del Consiglio, al Ministro dell’Istruzione e al Prefetto di Udine, nonché destinato, per conoscenza, a organizzazioni politiche e sindacali ed organi di stampa. Eccone il testo. “Spettabili Autorità, dimostratesi ripetutamente incapaci di compilare in modo sistematico le rinnovate graduatorie di supplenza prima dell’inizio dell’anno scolastico, quindi costrette provvisoriamente a nominare ogni anno insegnanti poi presto o tardi rimpiazzati da aventi diritto successivamente individuati in base a nuove graduatorie tardivamente redatte, le Istituzioni del Paese continuano a negare agli alunni delle scuole pubbliche quella continuità didattica universalmente riconosciuta come fondamento significativo per una valida formazione delle giovani generazioni, con ciò favorendo indirettamente un orientamento verso una scelta d’istruzione privata. Ciò continua vergognosamente ad accadere in Friuli Venezia Giulia e in tutta l’Italia, non certo senza vivaci proteste, ma senza che mai un atto di governo, debitamente riconoscendo la reiterata inadeguatezza delle Istituzioni in tale settore, abbia prontamente disposto la conferma annuale delle supplenze necessariamente assegnate all’inizio dell’anno scolastico in assenza di graduatorie aggiornate. Come atto morale e culturale dovuto e come estrema civilissima interpretazione di un’indignazione diffusa, di un vasto e montante dissenso nei confronti di simili inadempienze istituzionali, che, gravemente contribuendo ad alienare gli animi, delegittimano sempre di più, purtroppo, di fatto, i Poteri Pubblici invocati a garanzia concreta del bene comune, ora un manipolo di cittadini e rappresentanze sociali, raccolto dal Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico ‘Fogolâr Civic’ e dal Circolo Universitario Friulano ‘Academie dal Friûl’ in una regione margine d’Italia ma cuore d’Europa, con la presente, partecipa ai Loro indirizzi una viva espressione di solidarietà nei confronti delle ‘vittime’ – innanzitutto le comunità scolastiche e territoriali, ma certamente anche la funzione docente – di un’inaccettabile precarietà didattica causa carenze istituzionali, tanto ingiustificabile quanto gratuita eppure trincerata dietro i dettami di un ordinamento che non sottrae però l’Autorità ai supremi doveri di tutela del preminente interesse comunitario. ‘Il re è nudo!’: evidentemente non vi sono scuse , mentre sussistono, invece, senz’altro gli strumenti giuridici atti a sopperire a tali disagi fortemente e capillarmente inficianti l’offerta formativa pubblica della Scuola italiana. Alle Loro Autorità, quindi, per quanto di competenza, ora di segnalazione ora d’intervento, l’onere e l’onore d’individuarli. Con irrinunciabile fiducia e civica osservanza”.

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